Nessun articolo nel carrello

La solidarietà del MSAC alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria

La solidarietà del MSAC alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria

Riproduciamo qui di seguito il comunicato stampa datato 18 maggio del Msac, il Movimento Studenti di Azione Cattolica, in solidarietà con la prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria, la docente palermitana sospesa dal Miur per 15 giorni perché gli studenti della sua classe hanno presentato a scuola un lavoro in cui mettevano a confronto le Leggi razziali del 1938 con il Decreto Sicurezza emenato nel 2018 da Salvini.

Il testo originale è consultabile qui

 

 

Per una scuola che insegni a pensare

Quando un fatto di cronaca viene pubblicato scatena le reazioni più diverse: c’è chi si indigna, c’è chi approva, c’è chi tace. E poi ci sono notizie, come la sospensione della docente di Palermo, che dobbiamo leggere almeno due volte per riuscire a crederci. Sembra impensabile, ma la prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria per 15 giorni non potrà insegnare perché dei suoi studenti hanno confrontato Leggi razziali e Decreto Sicurezza.

Come associazione studentesca ci chiediamo cosa rimane del senso dell’istituzione scolastica se si puniscono gli insegnanti quando permettono ai propri alunni di ragionare. Ci chiediamo cosa rimane di formativo in una scuola in cui gli studenti non possono azzardare delle riflessioni personali. Ci chiediamo cosa rimane di educativo in una scuola in cui si decide arbitrariamente ciò di cui si può parlare e ciò che bisogna censurare.

Una professoressa che ci permette di ragionare, è una docente che ringrazieremo per tutta la vita. Perché come giovani siamo desiderosi di un dialogo che sia rispettoso e mai urlato, di un sapere che sia ricercato e non censurato. Abbiamo il diritto e il dovere di capire dove e se sbagliamo per poter correggere i nostri errori, non limitando il pensiero a ciò che è più conveniente per una o l’altra stagione politica.

Come studenti sappiamo bene che libertà di espressione non significa libertà di offendere o di imbrogliare. Ma a insegnarci cosa è lecito dire e come è giusto comportarsi ci sono le Leggi dello Stato e la nostra Costituzione. Vorremmo capire in che modo e secondo quale normativa la ricerca svolta dagli studenti di Palermo può essere motivo di sospensione di una docente, quando l’articolo 4 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti riporta: «In nessun caso può? essere sanzionata, ne? direttamente ne? indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità?».

Come Movimento Studenti di Azione Cattolica ci auguriamo e ci impegniamo perché possa avvenire presto la revoca della sospensione, esprimiamo la nostra vicinanza alla docente e continuiamo a credere nella scuola perché ci insegna a pensare.

La Segreteria nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica (Msac)

Roma, 18 maggio 2019

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.