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Nel "Tempo del Creato" altre 22 istituzioni religiose disinvestono dai combustibili fossili

Nell’ambito del movimento globale per il disinvestimento dai combustibili fossili, le istituzioni religiose rappresentano il gruppo più sostanzioso e, al suo interno, il mondo cattolico può vantare ben 150 organismi. Oggi, 12 settembre, in pieno “Tempo del Creato”, l’adesione di 22 istituzioni cattoliche e protestanti (qui la lista completa) è annunciata con un comunicato stampa congiunto, lanciato da un gruppo interreligioso di reti impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici (The Global Catholic Climate Movement, Operation Noah, GreenFaith e Green Anglicans).

Tra le 15 istituzioni cattoliche, il comunicato segnala la presenza della Conferenza Episcopale delle Filippine, dell'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa Orientale e delle Caritas in Italia, Singapore, Australia e Norvegia; mentre, tra le 7 protestanti, la Chiesa Riformata Unita del Regno Unito, la Cattedrale Episcopale di St.Mary ad Edimburgo e il Sinodo della Chiesa Riformata Unita del Wessex nel Regno Unito. Le reti ambientaliste religiose sottolineano anche l’adesione di autorità musulmane negli Stati Uniti e in Canada, le quali hanno emesso una fatwa, «ossia una sentenza religiosa, sui combustibili fossili. La fatwa, in conformità con la Sharia, invita i manager di investimenti di istituzioni islamiche a sviluppare alternative di investimento prive di fossili ed invita i singoli fedeli musulmani ad investire in energie rinnovabili».

«Il disinvestimento dai combustibili fossili – hanno dichiarato Nigel Uden e Derek Estell, moderatori dell'Assemblea Generale della Chiesa Riformata Unita nel Regno Unito – è un modo pratico con cui la Chiesa Riformata Unita sta rispondendo all'emergenza climatica. Stiamo compiendo questo passo in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle di tutto il mondo che sono fortemente colpiti dalla crisi climatica, nonostante abbiano fatto il minimo per causarla. Pertanto, è giusto che attivamente supportiamo fonti di energia rinnovabili»

Secondo Yeb Saño, membro del consiglio del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima e delegato delle Filippine ai negoziati delle Nazioni Unite sul clima a seguito del tifone Haiyan (che ha ucciso circa 10mila persone), «L'energia sporca ci sta facendo del male, qui nelle Filippine e in tutto il mondo. Il carbone e altri combustibili fossili inquinano l'aria che respiriamo e mettono in pericolo il clima che condividiamo. Meritiamo di meglio. Il disinvestimento dai combustibili fossili e gli investimenti nelle energie rinnovabili ci mostrano il cammino verso un futuro più sicuro e giusto».

Il primo settembre scorso, nel Messagio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, anche papa Francesco invitava realtà e istituzioni cattoliche a disinvestire dai combustibili fossili: «È ora di abbandonare la dipendenza dai combustibili fossili e di intraprendere, in modo celere e deciso, transizioni verso forme di energia pulita e di economia sostenibile e circolare».

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