
Pax Christi: la crisi in Iran rischia di travolgere il mondo intero
FIRENZE-ADISTA. «Gli ultimi tragici avvenimenti rischiano di travolgere non solo il Medio Oriente ma il mondo intero in una nuova “avventura senza ritorno”. Il rischio di una guerra di cui è difficile prevedere sviluppi e conseguenze è tragicamente reale».
Il Consiglio nazionale di Pax Christi interviene sulla crisi iraniana delle ultime ore, scatenata dalla decisione del presidente Usa Donald Trump di assassinare il generale iraniano Soleimani in territorio iracheno per mezzo dell’attacco di un drone, esprimendo forte preoccupazione per le conseguenze che essa potrebbe generare nell’area mediorientale ma anche nel resto del mondo
«Assistiamo allo sgretolamento delle fondamenta della convivenza internazionale», in seguito al quale sempre più «sembra prevalere la logica del più forte, del più armato», si legge nella nota del Consiglio nazionale di Pax Christi, che aggiunge: «Non possiamo stare inermi a guardare. Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra e alla sua preparazione, tanto più preoccupante con il potenziale degli armamenti anche nucleari, oggi a disposizione dei potenti del mondo. E sappiamo che anche in Italia ci sono basi, come Sigonella o Aviano, che possono essere direttamente coinvolte in una prossima guerra».
Segue un elenco di richieste, alla politica e alla Chiesa.
«Alla Chiesa Chiesa e alle Comunità cristiane – prosegue il Consiglio nazionale di Pax Christi – chiediamo non solo di pregare per la pace, cosa indispensabile, ma anche di denunciare in modo forte e chiaro la follia della guerra e di unire le proprie voci a papa Francesco: “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche…”».
Al Parlamento e al governo italiano invece Pax Christi chiede di compiere «scelte politiche concrete e immediate di pace, per non essere coinvolti nella guerra ed esserne complici: non dare la disponibilità delle Basi Usa in Italia; bloccare l’acquisto degli F35; ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan; dare più potere all’Onu e non alla Nato; consultarsi con l’Onu sulla sicurezza del contingente italiano e internazionale in Libano; aderire immediatamente al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari».
«Non possiamo accettare – conclude la nota di Pax Christi – che a parole si dica di volere la pace e nei fatti invece si prepari la guerra, che come sempre è pagata soprattutto dai più deboli e dagli innocenti. Rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza!»
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