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Le donne della Wilpf a Mattarella: «Fermiamo la follia della guerra»

Le donne della Wilpf a Mattarella: «Fermiamo la follia della guerra»

Il raid militare Usa in Iraq, finalizzato all’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, si configura come una criminosa azione che,  al di fuori di ogni regola e procedura sia pure discutibile delle relazioni internazionali,  mira  ad esacerbare la conflittualità  nell’ incandescente  scacchiere medio orientale,  aprendo la strada  ad uno scenario di guerra  in cui centrale sarebbe il ruolo di Israele-potenza nucleare  anti Iran.

Noi donne della Wilpf (Women’s  International League for Peace and Freedom),  forti di un centenario impegno internazionale per il disarmo e per la pace,  mirante a mettere definitivamente la guerra fuori dalla storia, condanniamo la sconsiderata  azione militare statunitense  che comporta un ulteriore  drammatico arretramento   delle politiche  di non proliferazione nucleare  e soprattutto di messa al bando di tali armi di distruzione di massa, definite dall’Onu un «crimine verso l’umanità».

Facciamo appello all’Europa affinché si proponga come bandiera di libertà e civiltà, esempio nel mondo e soprattutto nello scenario mediorientale e mediterraneo per un sistema di relazione tra i popoli che non faccia perno sulle tecnologie di morte, ma sul dialogo e sulla cooperazione,  come auspicato dalla Dichiarazione di Barcellona (1995) per un «Mediterraneo Libero dalle Armi Nucleari». 

La mobilitazione del movimento pacifista negli Usa ha dato una risposta immediata all’azione tragica di Trump che ci conforta nel proseguire l’azione della Wilpf nel sostenere la campagna di Ican- Premio Nobel 2017 per l’entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari,  per l’abolizione della Nato e per il ritorno in campo dell’Onu.

Il Medio Oriente,  teatro di guerra permanente per l’accaparramento delle fonti energetiche fossili,   ha sofferto anche la peggiore  violenza del terrorismo e il generale Soleimani si era distinto nella lotta all’Isis e si trovava a Bagdad invitato dal governo iracheno per una missione diplomatica. I popoli del Medio Oriente meritano di vivere liberi dalla guerra e l’Onu deve attivarsi da subito,  facendo prevalere la diplomazia  e  gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile,  possibile solo in un mondo senza guerre.

Siamo a 2 minuti dalla mezzanotte nucleare e a 5 minuti dalla mezzanotte climatica.

In questo drammatico contesto internazionale, altrettanto rilevante ci appare comprendere con chiarezza quali azioni militari si stanno compiendo nel territorio nazionale perché non ci sembra che l’opinione pubblica sia adeguatamente informata sulla presenza di dispositivi bellici nucleari Usa  nelle basi militari di Aviano(Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sul ruolo delle oltre 100 basi militari Usa-Nato presenti in Italia, tra cui  Sigonella  in Sicilia e sulle ricadute possibili  sulle popolazioni, in termini di sicurezza e salute.

Il ruolo dei nostri militari in Iraq sarà sempre lo stesso? Si calcola il rischio immensamente incrementato della loro presenza in quello scenario?

Noi donne di Wilpf facciamo appello alle nostre istituzioni e in particolare alla saggezza del presidente Mattarella, affinché l’Italia abbia finalmente il coraggio di svolgere quel ruolo di portatrice di pace che le compete per la storia e per la cultura della nostra Costituzione  che all'art.11 «ripudia la guerra».

È necessario avviare tutte le azioni possibili  della diplomazia, pensando alla «sicurezza della comunità dei viventi», come recita la Carta della Terra,  perché si cambi rotta e si annunci che una nuova epoca sta per iniziare.

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