
"Morti per le bugie di Trump". Tonio Dell'Olio sulle rivelazioni del segretario alla Difesa deglli Usa
Intervistato dalla CNN, ieri il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, ha proposito del motivo che ha indotto Donald Trump a ordinare l’assassionio del generale iraniano Qassem Soleimani, ha affermato che «Il presidente non ha mai detto che ci fossero informazioni dell’intelligence sull’attacco a quattro diverse ambasciate» (una a Bagdad e le altre tre in altri siti mediorientali. «Io condivido quello che ha detto, overo che «credeva che probabilmente le ambasciate nella regione avrebbero potuto essere prese di mira» (il servizio in inglese è a questo a questo link).
La gravissima ammissione di Esper ha fatto scattare la reazione indignata di Tonio Dell'Olio, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi. Sulla pagina “Mosaico dei giorni” di Mosaico di Pace, oggi appena sorto il sole ha scritto:
In un mare di menzogne
13 gennaio 2020 - Tonio Dell'Olio
Dov'è la verità? Si gioca con le vite umane e con il rischio di una guerra devastante e distruttrice. Come è possibile farlo senza scrupoli? Il presidente Trump che ordina di uccidere il numero due del regime iraniano insieme ad altre nove persone, l'Iran che con un suo missile abbatte per sbaglio un aereo di linea e uccide 176 persone... E se conoscessimo tutte le verità forse le cifre, i fatti e le circostanze sarebbero peggiori. Ma la notizia di oggi è che il segretario alla Difesa dell'amministrazione Usa Mark Esper smentisce il presidente e dice di non avere trovato prove secondo le quali Soleimani stesse progettando attentati a quattro sedi di ambasciate statunitensi nell'area mediorientale, che è il motivo ufficiale per cui Trump ha dato l'ordine di ucciderlo. Insomma, pare che la menzogna sia diventata la regola e il diritto internazionale un reperto archeologico. Tra l'altro non ho alcuna informazione dei provvedimenti che le Nazioni Unite intendono intraprendere contro gli Usa per aver violato le leggi internazionali che hanno deciso unilateralmente un'operazione di guerra, hanno ucciso dieci persone e hanno operato su un suolo straniero. Silenzi, complicità, manifestazioni di potere, minacce, violenza. Sembra mafia. Anzi è mafia. Internazionale. Solo che non la chiamiamo così.
*Mark Esper in una foto del 21 febbraio 2018. Foto tratta da Flick, immagine originale e licenza
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