
La stima di Lula per Francesco: "Un papa che la pensa come noi"
BUENOS AIRES-ADISTA. “Il papa pensa come noi”: così titola il quotidiano argentino Pagina 12 (26 gennaio) l’intervista a Lula da Silva, che fu presidente del Brasile e per un periodo in carcere con architettate accuse di corruzione. «Ho un profondo rispetto per papa Francesco», dice Lula, «penso che si sia distinto per la sua coerenza, si è distinto per il tentativo di fare in modo che la Chiesa cattolica si impegni di più nei confronti dei poveri, ha un impegno molto forte nei confronti dei diritti umani, ha dato segni molto positivi all'umanità».
Il feeling fra Bergolio e il Brasile e Lula non è una novità. Riassume il quotidiano: «Dalla sua elezione, nel marzo 2013, Jorge Mario Bergoglio ha scelto il Brasile come una delle sue priorità. Si è recato a Rio de Janeiro nel luglio di quello stesso anno e promise di ritonarvi nel 2017. Ma non lo fece come gesto di protesta – scrive Pagina 12 – contro il golpe che rovesciò Dilma Rousseff, alla quale inviò una lettera di solidarietà». Lo stesso fece Francesco l’anno scorso, scrivendo a Lula quando era agli arresti a Curitiba. “La verità vincerà”, diceva la lettera».
«Se analizziamo il comportamento del papa», afferma Lula, «se osserviamo quasi tutte le sue comunicazioni con i cattolici di tutto il mondo, vediamo che è un papa impegnato con i poveri, combatte la fame, combatte la disoccupazione, combatte la violenza, combatte il crimini contro donne e neri. Cioè, è tutto ciò che vogliamo da un Papa, è un Papa che pensa come noi». «Spero che possa fare le riforme che deve fare nella Chiesa. Il Sinodo dell'Amazzonia, frutto della sua preoccupazione per l'ambiente, è stato molto importante».
*Lula da Silva, nel Bicentenario del Congresso Nazionale. Foto della Biblioteca (BCN) Congreso Nacional de Chile (Valparaíso), tratta da Wikipedia Commons, immagine originale e licenza
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