Reclutamento di bambini soldato: gli interessi dietro la piaga
Ogni anno, il 12 febbraio, si celebra la Giornata Internazionale contro l’uso dei bambini soldato. Lo stesso giorno del 2002 entrava in vigore il protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati, aggiuntivo alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
In occasione della Giornata 2020, l’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo IRIAD pubblica un numero speciale di IRIAD Review sui bambini soldato, «un fenomeno che a lungo si è tentato di combattere – spiega Serena Doro, autrice di un dettagliato e documentato report interno – ma che purtroppo è ancora diffuso in diverse parti del mondo». Quella che è cambiata, nel frattempo, è la modalità di reclutamento, prima forzata e oggi volontaria, «frutto di un indottrinamento e di un generale deterioramento delle condizioni economiche tale per cui la vita sotto le armi è paradossalmente meglio di quella civile».
«Arruolare o ricorrere a bambini soldato è oggi più facile che in passato – denuncia Doro – anche a causa dell’ampia diffusione (e della facile reperibilità) delle armi leggere e di piccolo calibro», utilizzabili anche da bambini. Per esempio il Kalashnikov AK-47, mitragliatore tra i più diffusi e più facile da gestire, può pesare anche meno di 3kg.
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