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Querida amazonia: il papa «mette la testa sotto la sabbia». Il giudizio severo della teologa Simonelli

Querida amazonia: il papa «mette la testa sotto la sabbia». Il giudizio severo della teologa Simonelli

«Da Querida Amazonia emerge una visione molto conservatrice, dal punto di vista ecclesiologico, sulla chiesa, sui ruoli nella chiesa e sulla sessualità». In questa frase è sintetizzato il giudizio di Cristina Simonelli, presidenta del Coordinamento teologhe italiane (Cti), intervistata dall’Agenzia Notizie Evangeliche (Nev, 25 /2/20) sul quarto capitolo dell’Esortazione apostolica di papa Francesco, a seguito del Sinodo per l’Amazzonia svoltosi nell’ottobre scorso. È il quarto capitolo, il “sogno ecclesiale” (l’ultimo di Qerida Amazonia, dopo il “sogno sociale”, il “sogno culturale” e il “sogno ecologico”), che Simonelli non condivide

«Ho l’impressione – confida la teologa – che Francesco, come vescovo di Roma, abbia puntato tantissimo sui primi tre sogni, in cui richiama con attenzione i temi della Laudato si’, e che sul quarto sogno, e cioè quello della questione clero e delle donne, ha respinto la delega al continente amazzonico dei problemi ai quali qui non riusciamo a trovare una soluzione». «È incomprensibile», spiega, «come il papa abbia potuto pensare di centrare l’attenzione solo sull’aspetto della giustizia e dell’ecologia, e mettere da parte il resto. Il quarto sogno della Querida Amazonia, quello sulla riforma della Chiesa, ignora le richieste e le esigenze del territorio amazzonico.  Rispondere così è come negare il cambiamento climatico. Come si fa a dire che Chiesa e Sinodo sono sinonimi quando non si tiene in considerazione quanto chiede il Sinodo?».

Simonelli comprende la cautela del papa nell’affrontare argomenti ancora divisivi nella Chiesa, forse per «paura di uno scisma evocato da più parti», ma allora «sarebbe stato meglio», «piuttosto che usare un linguaggio e delle motivazioni come quelle espresse nel quarto sogno», «essere realisti e dire che su questi temi ancora non si è pronti a prendere una decisione».

Molto severa con lo scritto papale, la teologa corregge il papa per quanto afferma nel punto 101 dell’Esortazione: «Dire che Cristo è il modello per gli uomini e Maria delle donne è un discorso scorretto dal punto di visto cristologico e sacramentale».

E per quanto riguarda la non ammissione al sacerdozio di uomini sposati, Simonelli afferma: «Francesco è affabilmente conservatore, anche sul celibato. Il celibato dei sacerdoti non è un’indicazione presente nella Scrittura. Nella tradizione più antica – così come nelle Chiese cristiane e in quelle cattoliche non latine – non è previsto; e allora è chiaro che il blocco viene da altrove, ed è politico più che dottrinale.  Non voler mettere mano al problema concreto e pratico che si vive specialmente in alcune parti del mondo e dire "preghiamo per le vocazioni", come si fa nell’esortazione, è voler mettere la testa sotto la sabbia».

*Foto tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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