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Il robot che è tra noi.

Il robot che è tra noi. "Roma chiama per un'etica per l'intelligenza artificiale"

Verrà firmata il 28 febbraio a Roma la Carta “Rome Call for AI Ethics”, un documento promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, in collaborazione con IBM e Microsoft, quali primi firmatari, a favore di una visione etica dell’Intelligenza Artificiale. Contestualmente ,a “Rome Call for AI Ethics” verrà presentata ai giornalisti durante la conferenza pubblica che si terrà presso l’Auditorium di via della Conciliazione 4, dalle 9 alle 13, e che avrà per tema: “RenAIssance. Per un’Intelligenza Artificiale Umanistica”. Vi parteciperanno l’Accademia Pontificia per la Vita, John Kelly III, vice presidente esecutivo di IBM, Brad Smith, presidente di Microsoft, David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo e Dongyu Qu, direttore generale della FAO.

Durante la conferenza, si legge nell’annuncio, si parlerà del lavoro svolto negli ultimi mesi per definire il testo della “Rome Call for AI Ethics”, la cui finalità è aiutare le aziende in un percorso di valutazione degli effetti delle tecnologie collegate all’intelligenza artificiale, dei rischi che comportano, di possibili vie di regolamentazione, anche sul piano educativo. Termini come transparency, accountability, security e privacy devono diventare patrimonio di tutti e non solo degli esperti dell’Intelligenza Artificiale, sottolineano gli organizzatori. Aziende, enti e istituzioni racconteranno il lor impegno per rendere la tecnologia più umana e accessibile a tutti.

«È importante chiarire quello che la Call non è: non è un accordo, né una dichiarazione congiunta», dice mons. Voncenzo Paglia, presidente della Ponficia Accaemia della Vita a Vatican Insider (25/2/20). «È una chiamata», «un appello a riconoscere e poi ad assumere la responsabilità che proviene dal moltiplicarsi delle opzioni rese possibili dalle nuove tecnologie digitali. A maggiori potenzialità di azione corrispondono nuove e più grandi responsabilità nelle scelte».

L’obiettivo è «aggregare le forze per affrontare le profonde trasformazioni che il nostro mondo sta vivendo e che nessuno può gestire da solo. E sono cambiamenti che mettono in questione la stessa qualità umana delle nostre vite, come persone e come società». Chi sottoscrive i criteri formulati nella Carta, sottolinea Paglia, «si impegna a lavorare perché diventino incisivi nella propria attività concreta, anche se si tratterà di pagarne i costi. Diversi portatori di interessi, provenienti dal mondo produttivo, istituzionale, politico, scientifico e accademico, sono coinvolti, ognuno nel suo specifico ruolo e con la sua parte di responsabilità».

Per quanto riguarda il Vaticano, ente organizzatore, i riferimenti sul tema, spiega Paglia, «sono quelli della Dottrina Sociale della Chiesa, come la dignità della persona umana e dell’intera famiglia umana, la giustizia e la solidarietà», ma «non c’è una posizione magisteriale già definita. A partire dal termine stesso: non sappiamo cosa sia l’intelligenza umana, come possiamo parlare di “intelligenza artificiale"? Già la parola è fuorviante, perché la riproduzione artificiale di alcune funzioni mentali non coincide con l’intelligenza». Di fronte a tanta fluidità, allora «è necessario che l’etica accompagni tutto il ciclo della elaborazione delle tecnologie: dalla scelta delle linee di ricerca fino alla progettazione, la produzione, la distribuzione e l’utente finale. In questo senso papa Francesco ha parlato di “algoretica”».

(Per alcuni altri aspetti che suscita il tema dell'intelligenza artificiale v. Adista Documenti n. 7/20)

*Foto di Gerd Altmann da Pixabay, immagine originale e licenza

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