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DENTRO LE MURA / 12: Madre mia ti chiedo perdono

DENTRO LE MURA / 12: Madre mia ti chiedo perdono

Dentro le mura

È qui che siamo. Tutti dentro le mura, ospiti forzati delle nostre case per il più alto bene comune, la vita: la dobbiamo proteggere da noi stessi, tutti possibili vettori di un virus che troppo spesso non perdona chi non “sa” resistergli. Costretti i nostri corpi a muoversi lungo perimetri brevi e immodificabili, sono libere le nostre menti di spaziare e sondare profondità che raramente frequentiamo, per mancanza di tempo, di silenzi, di piccole solitudini. Voli di cui ci giungono tracciati sotto forma di testi, riflessioni, lettere, e ai quali Adista apre qui un luogo virtuale perché vi facciano nido, fecondino altre menti, portino pensieri, empatie, confidenze. Il nido non ha porte. Depositate qui i vostri pensieri, li metteremo in rete. Scrivete a info@adista.it mettendo in oggetto “Dentro le mura”. Vi attendiamo!


L’Umanità ritorna alla Madre Terra:

un dialogo commovente per un domani con i colori dell'arcobaleno.

Udite cieli! Ascoltate universi tutti! Affinate l'udito voi tutti extra terrestri!

È accaduto un avvenimento storico ed epocale sul pianeta terra. L'umanità si è fermata. Qualcosa l'ha costretta a rinchiudersi dentro casa. Si sono svuotate tutte le strade, le piazze, i supermercati, le fabbriche, i teatri, i cinema, gli stadi, le chiese e tutti gli altri luoghi di assembramento. Un fatto incredibile che da molto tempo non accadeva. Tutta la realtà umana sembra essersi impietrita, rintanandosi in una specie di letargo.

Mentre tutti gli altri esseri viventi, vegetali e animali, sono rimasti basiti e non riescono a capire cosa stia accadendo. Vedono passare per le strade solamente autoambulanze con le sirene spianate, i tanti veicoli della polizia e dell'esercito, il moltiplicarsi di carri funebri. Le poche persone che viaggiano o camminano sulle strade tengono la distanza e non si stringono più la mano, tanto meno si baciano o si abbracciano, e sono mascherate. E tutti gli altri umani sono scomparsi all'improvviso e alcuni appaiono ogni tanto dalle finestre e dai balconi gesticolando o cantando.

Osservate stelle! Fissate lo sguardo pianeti. Contemplate creature cosmiche!

L'Umanità è ritornata finalmente da Madre Terra, come il figlio prodigo che ritornò dal padre. Ancora una volta Madre Terra ha aperto le braccia e l'ha riaccolta di nuovo. Anzi, questa volta con un abbraccio ancora più caloroso e consolante perché l'ha incontrata davvero affranta, sofferente e sconfitta.

Madre Terra le ha detto subito: «Vieni, figlia mia prediletta. Ti aspettavo con ansia e ogni giorno soffrivo per la tua lontananza e per quello che stavi compiendo. Adesso siediti qui con me, anzi vieni tra le mie braccia materne e raccontami quello che ti è accaduto».

L'Umanità, dopo l'abbraccio caloroso e consolante, ha avuto il coraggio di confessarsi con Madre Terra, dicendole: «Mamma, ti chiedo perdono. Adesso ho capito l'importanza dei tuoi grandi insegnamenti e avvertimenti per dissuadermi dall’adottare stili di vita che avrebbero rovinato l'armonia naturale, dal fare scelte che avrebbero rotto l'equilibrio ecologico e tanto meno assumere prassi quotidiane che avrebbero distrutto la rete relazionale tra tutti gli esseri viventi. Quante volte ho disatteso le tue indicazioni che mi invitavano a mantenere integri gli ecosistemi, a consumare con sobrietà le risorse naturali perché limitate, a preservare il verde con un modico ed intelligente consumo del suolo, a modificare la natura solamente per renderla ancora più bella e infine a proteggere l'ambiente come un grande bene comune per tutti gli esseri viventi. Invece ho provocato un disastro a causa della bramosia del potere e del denaro per accrescere la mia supremazia e dominanza, a volte feroce, su tutti gli altri esseri».

L'Umanità con le lacrime agli occhi ha continuato la sua confessione: «Madre mia, purtroppo noi, come esseri umani, non eravamo mai contenti di quello che avevamo e che possedevamo, E allora abbiamo depredato territori, abbiamo distrutto foreste, abbiamo fatto guerre per accaparrarci delle ricchezze naturali, costruendo sempre più armi sofisticate, anche atomiche e chimiche. Abbiamo generato conflitti bellici per dominarci tra di noi, sottomettendo un popolo ad un altro, fino al punto di schiavizzare molte persone in forme diverse, sottoponendole anche a torture disumane e feroci. Abbiamo inventato tecnologie non tanto per aiutarci nell'essere migliori, ma soprattutto per controllare le persone e indurle ad un sistema di vita basato solamente su un consumismo ossessivo, compulsivo e compensatorio, riducendo così l'essere umano ad un tubo digerente, per costringerlo ad essere solo un consumatore e svuotandolo così dalle altre dimensioni esistenziali che avrebbero generato il ben vivere. Abbiamo generato un'economia e una finanza che schiacciano senza scrupoli tutti gli esseri viventi, per poter raggiungere il risultato della massimizzazione del profitto».

L'Umanità fa fatica esprimere il grande male commesso ma sente che deve raccontare tutto: «Madre Terra, quanto abbiamo scavato dentro le tue viscere per ottenere sempre più energie fossili per soddisfare la nostra energivora vita quotidiana, lasciando poi sul tuo corpo grandi buchi e rovine con regioni altamente impoverite, mentre potevamo coltivare il sole come fanno le nostre sorelle piante. Abbiamo depredato popolazioni per impossessarci delle loro risorse naturali e per ottenere i loro prodotti a prezzi irrisori e iniqui, riducendole alla miseria e costringendole a migrare per potersi salvare. Abbiamo sfrattato la politica dalla polis e l'abbiamo ridotta ad essere serva dei poteri forti della finanza e della comunicazione di massa. Così pure le nostre religioni si sono piegate ai voleri dei potenti di turno, costringendole a prostituirsi agli interessi dei pochi ricchi e allontanando Dio dai suoi figli prediletti che sono i tanti poveri. E poi abbiamo costretto gli umani ad avere ritmi di vita sempre più veloci, causando l'aumento dello stress, dell'ansia, dell'insonnia, dell'aggressività familiare e sociale, delle malattie psico-mentali e della mancanza del pensiero, sradicando così la bellezza di una vita felice per tutti».

L'Umanità, dopo un silenzio intriso di pianto conclude la sua confessione: «Madre mia, a causa di tutti questi comportamenti dannosi sono diventata antropocene, causando gravi cambiamenti climatici che stanno mettendo a repentaglio il nostro habitat. Gli altri esseri viventi mi accusano, giustamente, di essere la principale causa della Tua distruzione. Adesso mi trovo in questa drammatica realtà del coronavirus, in questo vortice apocalittico, in questo dolore universale senza precedenti. Madre mia ti chiedo perdono. Ho assolutamente bisogno di Te, del Tuo amore che mi guida e che mi aiuta a cambiare, a fare in modo che dopo il Covid-19 non sia più come prima, ma che io possa davvero risorgere come la primavera dopo il tenebroso inverno. Mamma, ti prego, dammi la tua mano generatrice del bene».

Madre Terra, dopo questa confessione così vera, straziante e commovente, abbraccia teneramente la sua amata figlia e guardandola negli occhi afferma: «Mia amatissima Umanità, ti parlo con il cuore in mano per esprimerti quanto ti voglio bene, soprattutto in questo momento di intenso dolore. È vero, sono stati numerosi gli avvertimenti che ti avevo dato in forme diverse e in tempi diversi. Purtroppo non sono stati ascoltati da te. Alcune allerte sono state addirittura denigrate e altre sono state sottovalutate, nonostante fossero supportate da tanti fatti e soprattutto da molteplici indagini e ricerche scientifiche. Ti avevo inviato anche molte voci profetiche che sono state derise, alcune addirittura minacciate di morte e altre assassinate. Ti avevo mostrato le conseguenze delle tue scelte, mediante i volti delle calamità, desertificazioni, alluvioni, incendi, massacri, distruzioni, genocidi ed ecocidi. Tu invece hai continuato ad essere miope e sorda, disponibile solo a stare con i tuoi amanti preferiti: il potere e il denaro. Ecco quindi che mi era rimasta solamente questa ultima chiamata, in forma di coronavirus, per darti ancora una possibilità di cambiamento. Cara amata figlia, sono contenta che finalmente hai capito e con grande piacere ti porgo la mano per rinascere e fare in modo che non sia più come prima, ma che tu possa davvero cambiare le tue mani depredatrici a mani che sappiano curare, custodire e amare tutto il creato».

Madre Terra è quindi ansiosa di indicare a sua figlia la strada per far sbocciare una nuova primavera: «Umanità cara, ti consegno questi impegni fondamentali per un futuro felice e solidale: impara innanzitutto dalla storia che è maestra, dalla quale puoi trarre saggezza per non ripetere gli stessi errori e per superarli con dignità; ascolta il grido delle mie creature più povere e sofferenti che può diventare la connessione per un cambiamento concreto; valorizza tutto il bene che è presente nei tuoi molteplici popoli, nazioni, persone e movimenti; presta attenzione alle numerose voci profetiche di ieri e di oggi che sanno illuminare i percorsi da intraprendere; ristabilisci una legame amorevole con tutti gli esseri viventi e conduci tutti i tuoi sistemi e meccanismi organizzativi nella direzione del bene comune».

Infine, Madre Terra si congeda da sua figlia Umanità con uno sguardo pieno di tenerezza, sussurrandole gli ultimi consigli: «Devi crederci, amata figlia. È possibile cambiare rotta e non è mai troppo tardi. Sappi che ho posto dentro di te una grande energia che riuscirà a diffondere l'amore, la solidarietà, la giustizia, la pace e la fratellanza come anticorpi per liberarti dal virus di ogni male. Affidati a me: tua mamma ti accompagnerà sempre, e se ci sarà bisogno, ti porterà anche fra le braccia, verso una alba nuova e un domani che avrà i colori dell'arcobaleno».

Adriano Sella sognatore di bellezza e promotore di un domani migliore. (info: adrianosella80@gmail.com; www.contemplazionemissione.org)

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