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Il tempo della svolta è ora! Gli eventi di Sbilanciamoci per costruire un’Italia diversa

Il tempo della svolta è ora! Gli eventi di Sbilanciamoci per costruire un’Italia diversa

Una svolta nelle relazioni sociali, negli stili di vita, di consumo, di produzione e di lavoro, nelle priorità dell’agenda politica, ha accompagnato con certa insistenza questo periodo di pandemia, in modo particolare durante il lockdown. Poi è arrivato il tempo della ripresa e del rilancio, e così molti dei buoni propositi sono stati accantonati sotto la spinta del “ritorno al passato”.

Proprio per discutere del tipo di svolta che serve al Paese, e non solo, Sbilanciamoci! (Campagna che da anni propone un nuovo modello di politica economica centrato sui diritti e sui beni comuni) ha promosso una maratona di iniziative online, il 25 e 26 settembre, che hanno coinvolto esponenti della società civile, del sindacato, delle istituzioni, del mondo dell’università, della ricerca e, in particolare, delle realtà afferenti alla Campagna, come WWF, Legambiente, Cnca, Lunaria, Cittadinanzattiva, ecc.. Tutti, spiega Giulio Marcon in un editoriale sul sito di Sbilanciamoci!, «a confronto per definire un’alternativa di politica economica e industriale nel post-Covid. È ora che il governo ascolti la società civile».

Tra i partecipanti noti, Marcon ricorda Maurizio Landini, Francesco Boccia, Roberto Morassut, Saskia Sassen, Chiara Saraceno, Vittorio Agnoletto, Gianni Silvestrini, Giuseppe Berta, Angelo Mastrandrea, Adriano Giannola, Mario Pianta. Gli eventi, webinar e interviste, sono disponibili sulla pagina facebook di Sbilanciamoci!.

«Abbiamo portato il nostro punto di vista per costruire una prospettiva diversa», aggiunge Marcon. «Ora serve una svolta radicale, un impulso deciso a mettere in campo politiche coraggiose per cambiare pagina rispetto al passato: mai più vincoli di bilancio su sanità, istruzione, welfare e sempre di più un deciso intervento pubblico per una politica industriale ed economica indirizzata verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, di qualità, fondato sui diritti».

La due giorni di incontri ha lanciato, secondo il portavoce della Campagna, un appello a «fare presto» e a «fare bene», a partire dalla decisione di come utilizzare i 209 miliardi del Recovery Fund ascoltando la società civile, i sindacati e gli enti locali. «Bisogna evitare la dispersione dei fondi in tanti rivoli, magari alimentati dalle pressioni delle lobby, dai funzionari ministeriali con i progetti nei cassetti da anni, dalle richieste più disperate. È un’occasione che non può essere sprecata».

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