Nessun articolo nel carrello

In sciopero della fame, sta morendo un attivista palestinese detenuto senza processo

In sciopero della fame, sta morendo un attivista palestinese detenuto senza processo

Il “Centro di informazione israeliano per i diritti umani nei territori occupati", la Ong  B'Tselem (ebraico: ????, "a immagine di", come in Genesi 1,27), ha lanciato l’allarme sulla situazione del palestinese 49enne Maher Al-Akhras, detenuto in regime di “fermo amministrativo”: è «sul punto di morire», ha informato a causa di un digiuno completo che non intende sospendere e che ha reso necessario il ricovero all’ospedale Kaplan di Rehovot. Arrestato nel luglio scorso nei pressi di Nablus perché accusato di intrattenere legami con la Jihad islamica, un gruppo armato estremista palestinese, e sottoposto a detenzione amministrativa, non ha mai subito un processo o ricevuto accuse formali dalla procura militare israeliana. È ancora in fermo “cautelare”, per non meglio precisate “ragioni di sicurezza”, fondato su una nota dello Shin Bet, il servizio segreto.

La detenzione amministrativa applicata da Israele – spiega in un lancio di oggi l’agenzia AsiaNews – permette di fermare un sospetto per lunghi periodi, anche senza accuse precise, e può essere rinnovato ogni sei mesi in modo unilaterale. Tale misura, un tempo applicata solo verso militanti palestinesi, ora vale anche per gli israeliani sebbene i critici si mostrino scettici sulle modalità di applicazione. 

Invocando la liberazione dell’attivista palestinese, per la quale si è espresso anche il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh, ieri – informa ancora l’agenzia ­ ieri sono scese in piazza alcune decine di manifestanti nel centro di Ramallah. Dall’8 ottobre, inoltre, è partita una campagna internazionale su Twitter con gli hashtag #SaveMaher #DignityStrike.

Gli avvocati di Maher Al-Akhras hanno presentato la richiesta di scarcerazione davanti alla Corte suprema, ma l’istanza deve essere ancora studiata dai giudici che hanno chiesto ulteriore tempo prima di prendere una decisione.

*Soldati israeliani in una strada palestinese. Foto di Justin McIntosh tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.