
Mons. Ricchiuti, presidente Pax Christi Italia: sarei a favore dell'adozione per le coppie omosessuali
BOLOGNA-ADISTA. La maternità surrogata è «una mortificazione del corpo della donna e una riduzione a mercato della genitorialità», ma «per le coppie gay desiderose di avere figli è più auspicabile l’adozione: io non mi opporrei, qualora in futuro ciò diventasse possibile, fatte salve certe condizioni». Lo afferma, in un’intervista di Giovanni Panettiere su Quotidiano Nazionale (23/10) il presidente di Pax Christi Italia, mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura, sulla scia del dibattito suscitato dal documentario su papa Francesco presentato alla Festa del Cinema di Roma, nel quale il papa avalla esplicitamente la legge sulle unioni civili.
Mons. Ricchiuti è consapevole delle difficoltà delle coppie omosessuali, per le quali al momento l’adozione di bambini è esclusa, al punto che «pur avendo riserve sul piano psicologico ed educativo, dettate dal mio retroterra culturale e formativo per cui credo sia meglio per un piccolo avere un papà e una mamma, non esprimerei alcun giudizio negativo se fosse riformato l’istituto adottivo». Ovvero, spiega il presidente di Pax Christi, «se venisse varata una legge che renda possibile l’adozione alle coppie omosessuali, a patto che esperti attestino caso per caso la capacità dei candidati di garantire dolcezza e tenerezza al minore».
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