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Europa-Africa: costruire fratellanza a partire dall'informazione. Editoriale di

Europa-Africa: costruire fratellanza a partire dall'informazione. Editoriale di "Nigrizia"

Dell’Africa e degli africani si sa poco, davvero poco, e questa non è una novità. Oggi, in particolare, l’Africa interpella i popoli europei solo quando fa capolino sulle nostre coste, al culmine di un viaggio della speranza di cui si ignora totalmente il punto di partenza. Nigrizia, mensile dei comboniani, nell’editoriale di novembre torna a denunciare l’«analfabetismo» delle dinamiche sociali, antropologiche ed economiche africane. Su quello che accade agli africani – anche in Italia – semplicemente non siamo informati.

«Sbarchi, navi quarentena, hotspot, respingimenti. Fa notizia – scrivono i comboniani – chi mette piede sul suolo europeo proveniente da terre impoverite o al massimo chi fa scattare un allarme nel Mediterraneo. Non certo cosa avviene nelle piazze e periferie di partenza. Silenzio assoluto o quasi sul colpo di stato in Mali del 18 agosto, sulle manifestazioni in Nigeria di ottobre contro la polizia violenta, sulla sorte delle elezioni di Guinea e Costa d’Avorio, sul Sahel in subbuglio tra attacchi jihadisti, virus, fame e cambiamenti climatici».

L’Africa desta interesse quando ci “minaccia”, ma anche quando ci “arricchisce” (Nigrizia cita per esempio la «commessa del secolo» di armi con l’Egitto). Insomma, ricorda Nigrizia prendendo a prestito le parole di papa Franceso in Fratelli tutti: «Aprirsi al mondo è un’espressione che oggi è stata fatta propria dall’economia e dalla finanza. Si riferisce esclusivamente all’apertura agli interessi stranieri o alla libertà dei poteri economici di investire senza vincoli né complicazioni in tutti i Paesi».

Nello stesso tempo in cui i capitali sono liberi di circolare tra Europa e Africa, l’informazione alza il muro dell’indifferenza e del silenzio: «Mancando parole e valore attorno a persone e popoli impoveriti – spiega il mensile comboniano – le politiche agiscono di conseguenza. Così la fortezza Europa si occupa dei migranti rafforzando frontiere, erigendo muri e programmando respingimenti».

La pandemia da Covid-19 completa il lavoro, totalizzando l’informazione, producendo ansia, paura, incertezza e, in particolare, «ripiegamento su di sé». Conclude Nigrizia: «L’unica parola che allarga gli orizzonti, che invita a reagire aprendosi al diverso e che merita di essere interiorizzata e praticata è ancora una volta quella di Francesco. Dopo i sogni di Querida Amazonia, il papa ci sprona a realizzare quello della fratellanza universale nell’enciclica Fratelli tutti (Ft) mosso da uno sguardo che vede nell’altro sempre un fratello, sempre una sorella: “Consegno questa enciclica sociale come un umile apporto alla riflessione affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”».

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