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Le prime parole

Le prime parole

Newsletter del 30 dicembre

Care e cari Costituenti,

vi chiamiamo così perché a un anno dall’appello che ha dato vita a “Costituente Terra”, possiamo dire che il processo per giungere a una Carta della Terra sia avviato e dunque tutti coloro che hanno aderito o in diversi modi hanno espresso interesse e consenso a tale progetto si possono considerare madri e padri costituenti della futura Costituzione della Terra. Infatti pur tra grandi difficoltà causate dalla pandemia la Scuola ha potuto essere inaugurata e il seme gettato ha dato frutto non solo in Italia ma in vari luoghi del mondo, a cominciare dall’America Latina.


La riflessione è in corso: già c’è un primo libro suscitato dalla nostra iniziativa,  di cui esso indaga i precedenti e le fonti, trovandone  di molto significative ed autorevoli. Dietro il progetto di una Costituzione della Terra, dice il suo autore Giuseppe Deiana, c’è  la visione della pace e l’ideale federalista di Kant, il progetto di un’etica universale di Hans Kung, le testimonianze di padre Balducci, Lorenzo Milani, Aldo Capitini, l’ecologia integrale e la “Laudato Sì” di papa Francesco e, intuizione straordinaria, la fecondità dei “Giusti della Terra”, che inizialmente sono stati pensati come quelli che hanno salvato gli Ebrei durante la Shoà, ma sono i Giusti già indicati nella Bibbia e tutti quelli che hanno consacrato e dedicano la vita alla giustizia e al bene comune, a cominciare dai poveri e dagli oppressi, e che perciò a buon diritto possono essere considerati “costituenti” del nuovo ordine mondiale. Il libro, guardando al futuro, si spinge naturalmente anche sul terreno di ciò che può essere discusso e opinabile,  ma in ogni caso ha il merito di comprendere che la proposta di una Costituzione della Terra non è solo per un nuovo strumento giuridico, ma anche per un nuovo pensiero, una antropologia, una teologia, un’economia ripensate di nuovo. Il libro, intitolato “IO SONO LA TERRA DI TUTTI , Datemi una Costituzione per proteggere l’umanità intera”, uscirà in edizione cartacea, ma intanto lo inseriamo, fruibile alla lettura, nella nostra Biblioteca di Alessandria, nella stanza "il processo costituente", scaffale "il pensiero costituente" a questo link.


In tema di pubblicazioni, è anche in preparazione una collana di “Testi per la Costituzione della Terra” diretta dalla prof. Tecla Mazzarese. È anche in preparazione un programma di seminari, vedremo in che modo, data la pandemia.

Da quest’ultima si intravede la strada per uscire: i vaccini, “una luce di speranza”, dice il papa. È  un  evento grazie al quale potrebbero essere scritte le prime parole di una Costituzione della Terra, se sarà gestito in modo da rispondere al diritto umano universale alla salute. È cominciata infatti la distribuzione del vaccino in tutto il mondo. È come se per la prima volta si facesse un censimento mondiale: non come quello che è stato ricordato in questi giorni di Natale, ordinato da Cesare Augusto per discriminare nell’Impero tra chi dovesse godere dei diritti come cittadino romano e chi no (Gesù non lo era e per questo il suo supplizio fu la croce, considerata infamante per i Romani), ma proprio per includere tutti e realizzare come primo obiettivo costituzionale la tutela della salute (non solo cura, ma prevenzione e qualità della vita) come bene comune.


Ciò significa, come dice il papa, “vaccino per tutti”, ma ciò vuol dire che esso non deve essere considerato come una merce che produrrebbe ricchezze sconfinate a pochi, e lascerebbe fuori milioni di censiti in tutta la Terra; al contrario, esso dovrebbe essere gestito nella sfera pubblica e garantito da istituzioni e procedure efficaci per tutti, a cominciare dai Paesi e dalle persone più povere.

Per la prima volta si tratta di prendere in carico la Terra intera per raggiungere tutti gli uomini e le donne di cui è preziosa la vita minacciata dal virus. “Non posso mettere me stesso prima degli altri – ha detto il papa - mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”-


Mai c’è stato, in tutto il messaggio natalizio, una distinzione tra chi fosse cristiano e chi cristiano non è, mai un minimo indizio che il papa pensasse ai “suoi”, o almeno ai credenti, e non a tutti.. Ormai il papa, che il vecchio pensiero ancora vede come il capo di una “cristianità”,  sa di non essere mandato a una parte, a una selezione, a una Chiesa, sa che la sua udienza è per tutti, anche quando in piazza san Pietro o nell’Aula delle Benedizioni non c’è nessuno, in odio al contagio; e la ragione è che  “grazie a questo Bambino, tutti possiamo chiamarci ed essere realmente fratelli: di ogni continente, di qualsiasi lingua e cultura, con le nostre identità e diversità, eppure tutti fratelli e sorelle”; ma deve essere, ha aggiunto,  “una fraternità basata sull’amore reale, capace di incontrare l’altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni: fratelli tutti!”. C’è una convergenza di linguaggi diversi. Perciò il vaccino deve essere per tutti: ma può esserlo solo come un bene comune, come l’aria, l’acqua, il sole. A questo dovrebbe provvedere una Costituzione della Terra; se ci fosse voluta ancora una prova per dimostrare quanto questo nuovo passo della civiltà e del diritto sia necessario ed urgente, la pandemia l’ha fornita.

A tutti facciamo i migliori auguri per il nuovo anno.


www.costituenteterra.it

*Foto di Michal Jarmoluk da Pixnio, immagine originale e licenza

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