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Il Perù va al voto. I vescovi invitano le autorità all'imparzialità e alla trasparenza

Il Perù va al voto. I vescovi invitano le autorità all'imparzialità e alla trasparenza

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Domenica prossima, 11 aprile, i peruviani tornano alle urne per eleggere presidente della Repubblica e deputati del Congresso. Sono 18 i candidati alla poltrona presidenziale, attualmente occupata da Francisco Sagasti (ad interim dal 17 novembre 2020, perché insediatosi dopo che il suo predecessore, Martin Vizcarra, è stato messo sotto accusa durante un’indagine di corruzione). Secondo la Costituzione peruviana, per essere eletto al primo turno il vincitore deve superare il 50 per cento dei voti validi. Méta così difficile – data anche la quantità di candidati – che si dà per scontato il secondo turno, fissato per il 6 giugno.

Secondo i sondaggi ha buone possibilità di successo Yonhy Lescano Ancieta, di Acción Popular. Ancieta ha promesso che non stringerà alcuna alleanza politica per vincere al secondo turno. Il secondo favorito e Hernando de Soto, di Avanza País-Partido de Integración Social.

130 sono i deputati da eleggere in rappresentanza di partiti che per accomodarsi al Congresso devono superare lo sbarramento del 5%.

La presidenza della Conferenza Episcopale Peruviana ha emesso un documento in cui ricorda la crisi che sta vivendo la democrazia peruviana: in cinque anni il Paese ha avuto quattro presidenti e due congressi diversi. Situazione, sottolineano, che non ha permesso di muoversi in direzione di uno sviluppo integrale e di consolidare le istituzioni democratiche, tanto meno di affrontare efficacemente la pandemia, che ha causato molte sofferenze tra la popolazione.

I vescovi chiedono alle autorità imparzialità, indipendenza e trasparenza a garanzia di corrette elezioni. E ribadiscono che è necessario conoscere tempestivamente e con certezza i risultati ufficiali, in modo da confusioni e polarizzazioni che incidono negativamente sulla stabilità del Paese.

L’episcopato esorta i cittadini ad esercitare «il loro diritto e dovere democratico con responsabilità, perché il futuro del paese è nelle nostre mani» e a rispettare i protocolli di sicurezza sanitaria stabiliti, in quanto «la pandemia non deve impedire che la popolazione eserciti il suo diritto ad eleggere i propri rappresentanti in modo libero, trasparente e responsabile».

*Foto tratta da  Goofreephotos.com, immagine originale e licenza

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