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Preti abusatori che costringono le vittime ad abortire: la

Preti abusatori che costringono le vittime ad abortire: la "violenza riproduttiva" in una ricerca di Doris Wagner Reisinger

FRANCOFORTE-ADISTA. Violenza riproduttiva nella Chiesa: ossia, i casi di quei preti che costringono la vittima minorenne dei loro abusi ad abortire, quando sia rimasta incinta. È un nuovo progetto di ricerca della teologa Doris Wagner Reisinger, ex religiosa tedesca, coautrice del libro Solo la verità salva: gli abusi nella Chiesa cattolica e il sistema Ratzinger, pubblicato lo scorso marzo (v. Adista online 4/3/2021) e vittima lei stessa di abusi sessuali (v. Adista nn. 42/18; 5,6,20/19), che ha indagato sui casi di aggressioni di questo tipo da parte di preti cattolici di tutto il mondo; «Spero che ci saranno più ricerche su questa forma di abuso per rendere più facile alle persone colpite parlarne», ha detto Reisinger il 10 giugno nel corso di una conferenza digitale sul tema “Potere. Legittimazione, esercizio, abuso”, organizzata dalla Facoltà di Teologia dell’Università Goethe di Francoforte (katholisch.de, 10/6).

A fronte della mancanza di ricerche su questo versante, Reisinger ha lavorato su fonti dell'archivio dell'organizzazione Bishop Accountability, il «più grande archivio indipendente al mondo sulla violenza sessuale contro i minori nella Chiesa cattolica». E qui ha trovato decine di casi su un’estensione temporale di oltre cinquant’anni. «Il primo riferimento a un tentativo di aborto in un file personale a mia disposizione risale al 1949; il procedimento legale più recente in un caso del genere, per il quale ho i file, ha avuto luogo nel 2019», ha detto Reisinger.

In molti casi, i predatori manipolano le ragazze con l’idea di una «storia d'amore» segreta, coperta da una «specie di obbligo» di riservatezza, facendole sentire responsabili della reputazione dell'autore del reato. «Molte di loro si lasciano convincere ad abortire o - dopo la nascita di un bambino - a rinunciare all'adozione», ha detto la teologa.

Le ragazze sono particolarmente vulnerabili anche in forza del magistero cattolico che stigmatizza l’uso di contraccettivi e la gravidanza fuori dal matrimonio. «Le ragazze colpite - conferma Reisinger - spesso non si sentono vittime, ma carnefici, e i responsabili della Chiesa confermano direttamente questa convinzione».

I predatori, tuttavia, restano per lo più impuniti: «In nessuno dei casi che ho visto c'erano sacerdoti sospesi per questo», ha detto Reisinger; i risultati della sua ricerca sono stati definiti «inquietanti» dal teologo moralista cattolico Christof Mandry, presente alla conferenza di Francoforte, che ha sottolineato come in passato ci fosse «una terrificante facilità di abuso», agevolato dalla posizione subalterna delle persone colpite che attirava «l'audacia e la perfidia degli autori».

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