
Solidarietà della Conferenza episcopale argentina verso i 4 vescovi accusati di insabbiamento di abusi
Fa quadrato l’episcopato argentino intorno a 4 vescovi (di cui uno scomparso alla fine del 2017) accusati di aver coperto gli abusi sessuali commessi nel Monastero di Cristo Orante, a Tupungato (Mendoza) ai danni di un minorenne che studiava da monaco. La vittima, Nicolás Bustos, che ha affermato di essere stato vittima di abusi per cinque anni, li ha denunciati alle autorità della Santa Sede includendo anche Ricardo Medina, vicario giudiziale del Tribunale interdiocesano di Buenos Aires, e i sacerdoti Ricardo Poblete e Mario Panetta, dell'arcidiocesi di Mendoza.
I vescovi, sui quali Bustos chiede di «indagare» per «determinare le possibili responsabilità», sono Marcelo Colombo, arcivescovo di Mendoza da 22 maggio 2018, Marcelo Mazzitelli, vescovo ausiliare di Mendoza, Dante Braida di La Rioja (dal 13/12/18) e il precedente vescovo di Mendoza, Carlos Franzini, defunto a dicembre 2017. Bustos ha presentato la sua memoria, presentata il 1° giugno, lo stesso giorno in cui è stata annunciata la riforma del Codice di Diritto Canonico . Il caso è noto da gennaio 2019, quando Bustos è ricorso alla giustizia penale contro Diego Roque e Oscar Portillo, due delle autorità del monastero, che, dopo lo scandalo, l'arcivescovado ha chiuso.
Il gotha episcopale, la Commissione esecutiva della Conferenza episcopale argentina, in una nota del 12 giugno, «dichiara il suo pieno sostegno alle azioni nella causa nota come “Monastero del Cristo orante” dei vescovi Marcelo Colombo, Marcelo Mazzitelli, Dante Braida e il compianto Carlos Franzini». Avendo preso conoscenza di «un particolare reclamo inviato alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, respingiamo con forza ogni atteggiamento di insabbiamento da parte dei vescovi e sacerdoti citati», afferma la nota, secondo la quale «la Chiesa di Mendoza, guidata dai suoi pastori, ha fermamente dichiarato la sua condanna delle situazioni di abuso avvenute in detto Monastero e si è mossa di conseguenza per punire i responsabili del delitto».
*Foto tratta da pexels, immagine originale e licenza
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