Nessun articolo nel carrello

Europa: la fortezza che uccide. L'appello internazionale #AbolishFrontex

Europa: la fortezza che uccide. L'appello internazionale #AbolishFrontex

Respingimenti e violazioni dei diritti umani, esternalizzazione delle frontiere, militarizzazione progressiva dei confini Ue, narrazioni dominanti che fanno dell’immigrazione un problema di sicurezza: decine di associazioni e di organizzazioni non governative – tra cui Baobab Experience, Mediterranea Saving Humans, Sea Watch – hanno lanciato l’appello internazionale #AbolishFrontex, indirizzato alle istituzioni europee e ai governi degli Stati membri, accusando il «regime di frontiera» del Vecchio continente, che avrebbe costretto migliaia di migranti ad intraprendere viaggi pericolosi su imbarcazioni di fortuna e ad incontrare, spesso, anche la morte. «Dall’inizio dell’anno, più di 740 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo in cerca di un luogo sicuro», si legge nel documento. «Sono vite perse a causa dell’ossessione dell’Unione Europea di rafforzare i confini invece di proteggere le persone». «L’Ue ha le mani sporche di sangue».

Al centro dell’accusa Frontex, l’agenzia a cui l’Unione affida il compito di coordinare e integrare le guardie costiere e le guardie di frontiera dei singoli Stati membri per garantire il controllo delle frontiere esterne all’area Schengen. «Nei suoi 15 anni di esistenza, Frontex è stata un’accanita promotrice e la principale esecutrice delle violenze politiche europee contro i migranti. Spesso nascosta al controllo pubblico, negli ultimi mesi una serie di indagini di giornalisti, gruppi per i diritti umani e della stessa Corte dei conti europea, ha messo Frontex sotto i riflettori». L’agenzia europea è accusata, dalle associazioni firmatarie, di respingimenti illegali e di violazioni dei diritti umani, che rappresentano il «risultato intrinseco del regime di confine militarizzato dell’Ue. Ogni morte alla frontiera e ogni caso di violenza è una politica fatta dall’Ue, per scelta e per progetto». Ma #AbolishFrontex punta il dito anche sui progetti di sviluppo futuri dell’agenzia: con un budget di 5,6 miliardi di euro Frontex sta allestendo per il 2027 un proprio esercito di circa 10mila guardie di frontiera armate, banche dati sempre più integrate e pervasive, conferimento di maggiori libertà e poteri. Il tutto con l’obiettivo di militarizzare sempre di più i confini Ue e «impedire alle persone di raggiungere il suolo europeo».

Secondo i firmatari, dunque, le politiche migratorie dell’Unione «non proteggono le vite. Le mettono in pericolo». Inoltre, sostengono l’industria bellica e militare, gettano benzina sul fuoco delle ideologie sovraniste e xenofobe in tutto il Continente. E mentre, con una mano, l’Europa arresta e respinge i migranti, con l’altra «continua a contribuire alle cause profonde delle migrazioni», per esempio vendendo armi a Paesi in guerra e devastando gli ecosistemi per l’estrazione di risorse naturali. «La fortezza Europa ci riempie di vergogna, sopprime i diritti e impedisce la giustizia», afferma l’appello. «Ma non deve essere così»: i firmatari dicono basta ai naufragi in mare, alle morti nel deserto, alle detenzioni in «campi profughi disumani», «a un mondo sempre più diviso da confini fortificati per proteggere la ricchezza dei ricchi dalla disperazione e dalla giusta rabbia dei poveri e degli oppressi». E sostengono la «libertà di movimento per tutti», la protezione delle persone migranti, il lavoro incessante «per un mondo in cui le persone non siano più costrette a fuggire dalle loro case e possano vivere dove scelgono di farlo».

Per questo Frontex e l’ideologia che ne è a capo devono smettere di esistere: l’agenzia Ue, infatti, «non può essere riformata. Deve essere abolita. Come firmatari di questa lettera, ci impegniamo a raggiungere questo obiettivo. Non esistono scuse, indagini o procedure di riforma a metà che possano giustificare l’esistenza di Frontex».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.