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Il presidente di Cuba incontra ilcard. O'Malley e ringrazia i vescovi statunitensi

Il presidente di Cuba incontra ilcard. O'Malley e ringrazia i vescovi statunitensi

L'arcivescovo cattolico di Boston, card. Sean Patrick O'Malley, ha incontrato il 9 settembre, all’Avana, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel e visitato il Centro di ingegneria genetica e biotecnologia impegnato nella ricerca contro il Covid-19. Il giorno prima aveva celebrato una messa in onore della patrona di Cuba, la Vergine della Carità. Presente all’incontro istituzionale anche l’arcivescovo Giampiero Gloder, nunzio apostolico a Cuba da ottobre 2019.

Ampia la rappresentanza cubana all’incontro con il cardinale: oltre a Diaz Canel, vi hanno partecipato Caridad Diego, responsabile dell'Ufficio per gli Affari Religiosi del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e di Carlos Fernández de Cossío, direttore generale dell’ufficio di attenzione verso gli Stati Uniti del Ministero degli Affari Esteri.

I media statali cubani hanno pubblicato immagini dell'incontro, ma nulla è trapelato di ciò che i due hanno discusso. Anche il cardinale si è astenuto da qualsiasi commento, in particolare sulla politica degli Stati Uniti verso Cuba, ovvero sull’embargo economico che si protrae da più di mezzo secolo. Embargo inasprito da Donald Trump (mentre si era registrato un certo alleggerimento con l’Amministrazione Obama) e che Joe Biden non ha ammorbidito, come aveva lasciato sperare.

Le uniche parole sull’incontro le ha pronunciate Diaz Canel. «Lo scambio con il cardinale» è stato «cordiale, ha affermato, e ha aggiunto: «Ho ringraziato i pronunciamenti della Conferenza dei vescovi cattolici statunitensi a favore del miglioramento delle relazioni bilaterali con Cuba».

Il riferimento del presidente cubano è alla dichiarazione del 20 luglio, firmata da mons. José H. Gomez di Los Angeles, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) e dal vescovo David J. Malloy, presidente del Comitato per la giustizia e la pace internazionale della Usccb. Nel testo, i presuli si uniscono all’appello lanciato il 12 luglio dai vescovi cubani - dopo le manifestazioni di piazza verificatesi nell’Isola domenica 11 luglio (v. Adista Notizie, n. 28/21) - «a cercare una soluzione positiva» alla crisi che «non si raggiunge con le imposizioni né invocando il confronto», ma «con l’ascolto reciproco». «Con lo stesso spirito», i confratelli statunitensi chiedono alle autorità degli Stati Uniti di cercare la pace con Cuba «che deriva dalla riconciliazione e dalla concordia tra i due Paesi». E ricordano che da decenni la Usccb, insieme alla Santa Sede e ai vescovi cubani, preme per «un forte impegno culturale e commerciale tra gli Stati Uniti e Cuba come mezzo per aiutare l'isola a raggiungere una maggiore prosperità e trasformazione sociale».

*Foto tratta da googfreephtos.com, immagine originale e licenza

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