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Cop26: i combustibili fossili e le scelte degne di fede

Cop26: i combustibili fossili e le scelte degne di fede

Tratto da: Adista Notizie n° 40 del 13/11/2021

La COP26 è la 26a edizione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). In questo incontro annuale, i delegati dei governi, delle organizzazioni della società civile, dei movimenti popolari, delle ONG, delle organizzazioni dei popoli indigeni, dei sindacati, delle imprese, dei leader religiosi e delle persone interessate alle questioni climatiche, si incontrano per discutere le azioni globali sulla crisi climatica.

A sei anni dall'Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici, questo è un momento chiave per fare un bilancio dei progressi, ma anche per aumentare gli impegni insieme a un chiaro piano d'azione per stabilire come gli obiettivi di azione climatica saranno raggiunti nel breve, medio e lungo termine.

Inoltre, la COP26 rappresenta un'enorme opportunità per portare avanti il principio globale della giustizia climatica e salvare il pianeta da un ulteriore deterioramento, riducendo le emissioni, rafforzando la resilienza e sostenendo l'adattamento alla crisi climatica. Abbiamo l'opportunità di chiedere che i leader mondiali si impegnino in un'azione coraggiosa e giusta per rispondere alla crisi ecologica che la nostra Casa comune si trova ad affrontare. La COP26 arriva dopo che numerosi rapporti delle Nazioni Unite e del mondo scientifico hanno chiarito che, se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, dobbiamo scegliere un futuro più pulito, mantenere i combustibili fossili sotto terra e disinvestire da questa dannosa industria estrattiva.

Alla riunione del G20 svoltosi a Roma alla fine di ottobre, i leader politici mondiali hanno dimostrato che non è ancora emerso alcun consenso su un impegno collettivo sul cambiamento climatico; la COP26, dunque, rappresenta per tutti il momento di impegnarsi e rispondere alla chiamata urgente di prendersi cura della nostra Casa Comune. La nostra fede infatti esige che ci prendiamo cura e agiamo per salvaguardare la creazione di Dio e i più poveri, entrambi minacciati dagli impatti sempre più gravi della crisi climatica. Le nostre sorelle e i nostri fratelli più vulnerabili stanno soffrendo di più, nonostante non siano loro i responsabili di questa crisi.

La COP26, in questo senso, può essere una pietra miliare nel percorso verso la fine dei finanziamenti ai combustibili fossili e verso un investimento in vere soluzioni climatiche. Prima della COP26, ben 72 istituzioni religiose di sei continenti, con più di 4,2 miliardi di dollari di patrimonio gestito, hanno comunicato il loro disinvestimento dai combustibili fossili nel più grande annuncio di disinvestimento congiunto da parte di organizzazioni religiose. I partner principali negli impegni del Disinvestimento di Fede includono il Movimento Laudato Si', un motore storico per la campagna cattolica di disinvestimento/ reinvestimento, insieme a Operazione Noah, Green Faith, la Chiesa Anglicana del Sudafrica e il Consiglio Ecumenico Mondiale delle Chiese. Le persone di fede stanno disinvestendo su larga scala da carbone, petrolio e gas, chiedendo ai leader politici della COP26 di concludere finalmente che non c'è futuro per la finanza dei combustibili fossili. Come risultato della COP26 chiediamo ai leader mondiali e ai rappresentanti dell'industria che tutti gli investitori istituzionali si impegnino in modo pubblico e immediato a fermare completamente tutti i finanziamenti alle compagnie e alle attività del carbone, del petrolio e del gas. Inoltre, per raggiungere le emissioni Net Zero entro il 2050, tutti gli investitori istituzionali dovrebbero adottare piani a consumo netto pari a zero, che taglino immediatamente gli investimenti nei combustibili fossili e assicurino che tutte le altre attività nel loro portafoglio sviluppino piani di transizione in grado di dimezzare le emissioni assolute entro il 2030, coerentemente con le richieste della scienza di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.   

Svitlana Romanko, Zero Fossil Fuels Campaign Manager (Movimento Laudato Si’)

Cecilia Dall’Oglio, Direttrice Associata Programmi Europei (Movimento Laudato Si’)

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