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L'Europa e i migranti, tra mistificazioni, strategie politiche e violazione dei diritti. RS Intervista Fulvio Vassallo Paleologo

L'Europa e i migranti, tra mistificazioni, strategie politiche e violazione dei diritti. RS Intervista Fulvio Vassallo Paleologo

Interessante intervista pubblicata ieri da Redattore Sociale, sito di informazione promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo. A intervenire sulla crisi dei migranti alla frontiera orientale d’Europa è Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato, saggista, attivista impegnato nella tutela dei diritti di migranti e rifugiati, esperto di diritti umani all’Università di Palermo, tra i fondatori dell’Associazione Diritti e Frontiere, componente della rete europea di assistenza, ricerca ed informazione Migreurop, animatore della Campagna LasciateCIEntrare.

Invita innanzitutto il giurista ad intervenire sulla comunicazione di massa perché «a livello mediatico c'è sempre questa costruzione ad hoc dell'invasione dell'Europa», che nella realtà dei fatti non esiste. Spiega invece che sulla pelle dei migranti «si sta giocando una enorme partita politica», fatta di mistificazioni e strumentalizzazioni che non consentono mai di affrontare i reali problemi dei flussi migratori.

Il secondo grave problema rilevato durante l’intervista è quello del «vuoto» di missioni italiane ed europee di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. «Ben 1.300 persone sono già morte quest'anno sulla rotta libica e 25 mila persone sono state riprese dai libici e riportate nei centri di torture e di estorsione che sono ormai noti a tutti», attacca Fulvio Vassallo Paleologo. «Le navi umanitarie delle Ong hanno avuto un margine modesto di azione perché i loro interventi vengono bloccati da continui fermi amministrativi e adesso pure dallo strumento della messa in quarantena per la pandemia».

Mentre le istituzioni europee discutono sul muro a Est, «dopo più di trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, vediamo crescere una nuova cortina di ferro che separerà l'Europa dai paesi extraeuropei, da cui si teme l'arrivo di migranti». E così l'Unione Europea, in barba al diritto internazionale, «di fatto sta negando il diritto di asilo» a siriani, iracheni e afghani in fuga da quelle «guerre che l'Occidente ha prodotto o non ha saputo gestire».

L’Italia, nel contesto europeo, non se la passa tanto meglio: «Purtroppo – spiega il giurista – l'organizzazione dell'accoglienza ancora sta subendo i gravi danni dell'abbattimento del sistema voluto da Salvini con il primo decreto sicurezza del 2018. A farne le spese sono soprattutto le piccole realtà di accoglienza diffusa», che hanno dovuto lasciare il passo a «grosse concentrazioni di forze economiche di grandi gruppi che gestiscono l'accoglienza», a volte con «centri di detenzione amministrativa che sono ancora luoghi chiusi, inaccessibili e di completa negazione dei diritti umani».

Purtroppo in Italia, oggi, ancora manca «un terreno comune di dialogo con una parte politica ampia», e la società civile riesce ad interloquire solo con «singoli gruppi di parlamentari che si attivano per le situazioni più estreme» e che spesso non riescono ad imporsi nelle aule parlamentari.

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