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È morto f. Jean-Pierre Schumacher, ultimo sopravvissuto alla strage di Tibhirine

È morto f. Jean-Pierre Schumacher, ultimo sopravvissuto alla strage di Tibhirine

MIDELT-ADISTA. Era l’ultimo sopravvissuto alla strage dei sette martiri trappisti rapiti e assassinati a Tibhirine, in Algeria nel 1996 da militanti fondamentalisti islamici, e beatificati nel 2018 a Orano e la loro memoria, insieme a quella della comunità, aveva portato con sé nel monastero di Midelt, in Marocco, dove viveva. È morto a 97 anni f. Jean-Pierre Schumacher, che quella notte, tra il 26 e il 27 marzo, era scampato al sequestro perché di servizio in un edificio separato dal monastero, insieme a f. Amédée, deceduto nel 2008.

«Non volevamo essere martiri, piuttosto segni d’amore e di speranza», ricordava, secondo quanto riporta Anna Pozzi (Avvenire, 22/11), continuando la sua presenza di preghiera e silenzio nell’unico monastero trappista rimasto aperto in Nordafrica. «La nostra presenza a Tibhirine - raccontava - era innanzitutto un segno di fedeltà al Vangelo, alla Chiesa e alla popolazione algerina. Il mio ricordo più bello? È proprio quello della nostra comunità: l’ufficio del mattino, i lavori in comune, ma soprattutto le relazioni fraterne. Sì, le relazioni fraterne...», «ma anche quelle con i vicini», con cui si sentiva «come una famiglia».

F. Jean-Pierre era tornato nella sua amata Algeria per la beatificazione dei religiosi martiri della violenza jihadista - 19 in tutto, uccisi tra il 1990 e il 1996, tutti impegnati a fianco della popolazione e nel dialogo con l’islam -, celebrata nel 2018. «La mia speranza – aveva detto in quell’occasione – è che ogni giorno sempre più persone si avvicinino ai beati». Aveva incontrato papa Francesco durante la visita in Marocco di quest’ultimo a marzo 2019.

* Il monastero di Tibhirine. Foto di Ps2613 tratta da Wikimedia Commons, Immagine originale e licenza

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