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Finalmente approvata all'unanimità la legge che vieta mine anti-uomo e bombe a grappolo

Finalmente approvata all'unanimità la legge che vieta mine anti-uomo e bombe a grappolo

ROMA-ADISTA. 383 deputati presenti e votanti, 383 voti favorevoli: si è concluso così il 2 dicembre, con un esito positivo, il lungo iter della legge 1813 che vieta all'Italia di investire in aziende che producono mine anti-persona e bombe a grappolo, direttamente o tramite società controllate o collegate. Un iter lungo perché chiusosi dopo 10 anni di incubazione, con ben 4 anni impiegati per correggere un difetto di costituzionalità e un anno di stop nell'attesa di un parere del Ministero delle Finanze. Ora manca solo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La produzione di mine anti-uomo e le bombe a grappolo sono tuttora prodotte da almeno sette aziende, finanziate da 110 istituzioni finanziarie, per un totale, in quattro anni, di 31 miliardi di dollari investiti, a dispetto dei Trattati internazionali di Ottawa e Oslo.

Tra i tanti commenti positivi, riportiamo qui quello di Tonio Dell'Olio, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, pubblicato il 3/12 sulla rubrica "Mosaico dei giorni" della rivista Mosaico di pace.

 

«Una legge che passa all'unanimità forse non è un'eccezione ma sicuramente è un bel segno. Soprattutto quando sai che i 383 deputati che partecipavano alla seduta ieri, hanno votato favorevolmente al divieto di investire denaro italiano in aziende che producono mine antipersona e bombe a grappolo.

E sì, perché il paradosso era proprio questo: da tanti anni ormai l'Italia aveva detto no alla produzione, all'uso, allo stoccaggio e alla vendita in qualsiasi forma di armi inumane come le mine antipersona e poi permetteva che finanziarie, istituti di credito, fondi pensione, potessero trarre profitto dall'azionariato in imprese operanti al di fuori dei confini nazionali. Finalmente questa vergogna non è più possibile! Ricordiamo che le mine, come le armi nucleari, non discriminano l'obiettivo ed esplodono sotto i piedi di contadini e bambini, gente comune e persone inconsapevoli e inermi. Ricordiamo che purtroppo le mine sono armi che restano minacciosamente mimetizzate e pronte ad esplodere anche dopo la firma dei trattati di pace, degli armistizi e della cessazione delle ostilità. Trarre profitto da questo orrore non è cosa umana. Un grazie ai deputati e alla Campagna contro le mine che caparbiamente ha portato avanti questa opzione etica».

*Foto di Lamacchiacosta tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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