
Nemmeno a fin di bene: una lettura delle parole anti-gay di Kirill
Una lettura particolare delle affermazioni del patriarca di Mosca Kirill sulla malvagità del comportamento omosessuale (v. Adista Noizie, n. 10/22) è comprasa oggi su "Mosaico dei giorni", rubrica della rivista Mosaico di pace. Questo il breve testo, firmato da Tonio Dell'Olio.
«Il terrorismo che dicono di matrice islamica fornisce il carburante alla violenza con la malsana idea di punire coloro che non stanno più rispettando i comandamenti di Dio e, addirittura, vi si ribellano scegliendo la strada del peccato. Violenza sì, ma a fin di bene. Ricordate l'inferno le cui strade sono asfaltate di buone intenzioni? Non è affatto uno schema nuovo di ragionamento ma piuttosto quello che abbiamo visto ciclicamente in tutta la storia dell'umanità. Per questo diventa importante ogni iniziativa (Giovanni Paolo II in Assisi 1986, Francesco ad Abu Dhabi 2019 e Fratelli tutti) che indica di espellere definitivamente la violenza da parte delle fedi. Ancor di più quando le religioni diventano utili strumenti nelle mani dei potenti per fornire nobili ragioni ai disegni di potere e di ricchezza di alcuni. Perché allora meravigliarsi di Kyrill in Russia che in buona sostanza ha detto solennemente che la guerra in Ucraina serve a fermare l'avanzata della legittimazione del comportamento omosessuale? Non sarà di matrice islamica ma sempre terrorismo è! Anche per questo dobbiamo vigilare attentamente anche da queste parti a gettare benzina ideologica sul fuoco della spirale della violenza. Non so bene nel Corano, ma sicuramente il Vangelo che leggiamo io e Kyrill non ci consente di decretare la morte di nessuno. Nemmeno a fin di bene».
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