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Giornata del Rifugiato: i grandi passi della storia, i piccoli passi della politica

Giornata del Rifugiato: i grandi passi della storia, i piccoli passi della politica

Ogni anno, il 20 giugno, si celebra la Giornata Internazionale del Rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite per commemorare l'approvazione della Convention Relating to the Status of Refugees adottata nel 1951 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La prima Giornata si è svolta nel 2001, a 50 anni dalla Convenzione, e ogni anno l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sceglie un tema portante intorno al quale si svolgono numerose iniziative di sensibilizzazione in tutto il mondo. Per il 2022 il tema selezionato dall'UNHCR è Whoever. Wherever. Whenever. Everyone has the right to seek safety (“Chiunque. Ovunque. In qualsiasi momento. Tutti hanno il diritto di cercare sicurezza”)

La politica, denuncia la Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, ha fatto «alcuni passi avanti e molti indietro». Quest’anno, si legge in una nota del 18 giugno, «probabilmente il numero dei rifugiati stimato sarà il più alto degli ultimi 50 anni: ormai 100 milioni nel mondo. Le guerre, anche l’ultima in Ucraina con sei milioni e mezzo di rifugiati e altrettanti profughi interni, i 34 conflitti in corso nel mondo, i disastri ambientali, la fame, la tratta e lo sfruttamento stanno costringendo sempre più persone e famiglie a lasciare la propria terra per chiedere protezione e asilo altrove».

In Europa, afferma ancora la fondazione, ai doverosi e lodevoli appelli alla solidarietà seguono purtroppo prassi che sembravano definitivamente archiviate, ad esempio con le «deportazioni di ucraini in Russia e di migranti, per lo più asiatici, dall’Inghilterra in Rwanda, nonostante le condanne della Corte europea dei Diritti umani». Migrantes punta il dito anche contro «l’aumento del numero dei morti nel Mediterraneo», nonostante il calo degli sbarchi; la crescita di violenza nei centri di detenzione in Libia, Sud Sudan e Ciad; l’attenzione riservata ai migranti, differenziata in ragione della loro provenienza; «i respingimenti in mare e in terra senza identificazione e tutela».

Secondo Migrantes occorre, anche grazie alle celebrazioni della Giornata mondiale, accendere «i riflettori sulla imprescindibile esigibilità dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, senza i quali non si può immaginare un futuro e un mondo fraterno».

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