Nessun articolo nel carrello

Canada: una class action accusa di abusi sessuali il card. Ouellet

Canada: una class action accusa di abusi sessuali il card. Ouellet

QUEBEC-ADISTA. Il canadese card. Marc Ouellet, 78 anni, dal 2010 presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Dicastero per i vescovi, considerato uno dei papabili agli ultimi due Conclavi, stretto collaboratore di papa Francesco (che ne ha prolungato il mandato ben oltre l'età del pensionamento) è stato accusato di abusi sessuali su una giovane donna, ventitreenne all'epoca dei fatti. La denuncia, depositata il 16 agosto, parla di palpeggiamenti, carezze alla schiena “fino alle natiche” e commenti inappropriati, secondo quanto riporta il quotidiano canadese La Presse (16/8).

Il nome del cardinale è accanto a quello di decine di sacerdoti pedofili nel contesto di un'azione collettiva contro la diocesi del Quebec, il cui deposito è stato certificato dalla Corte Superiore del Quebec lo scorso maggio. 101 persone affermano di essere state abusate tra il 1940 e oggi da circa 88 sacerdoti o membri del personale della diocesi, secondo gli avvocati dello studio Arsenault, Dufresne e Wee, che stanno conducendo questa class action e anche un'altra, che ha come obiettivo i Fratelli delle Scuole Cristiane del Canada, per conto di quasi 200 vittime che affermano di essere state aggredite sessualmente da 115 religiosi e membri di questa organizzazione tra il 1940 e oggi. La maggior parte dei presunti crimini risalgono agli anni '50 e '60.

La donna che accusa il cardinale Ouellet, denominata "F" nel documento della class action, afferma di esserne stata aggredita sessualmente nel 2008 nel suo ruolo di operatrice pastorale durante uno stage nella diocesi del Quebec. “F” racconta di aver incontrato il cardinale nel 2008, durante una cena a Beauport, presso le Suore della Carità, al termine della quale il cardinale avrebbe iniziato ad accarezzarle la schiena. La donna, congelata di fronte a tale atteggiamento, ne restò turbata e con una sensazione di disagio. In seguito ne parlò con i colleghi.

Poche settimane dopo, la giovane incontrò di nuovo il cardinale durante un cocktail party, durante il quale si sentì tallonata da lui durante la serata e provò un "profondo disagio", afferma l'atto giudiziario.

Nel 2010, altri due incontri in pubblico: la seconda volta, in occasione della celebrazione di ordinazione di un collega, il cardinale le avrebbe detto che “poteva baciarla di nuovo”, perché "va bene concedersi un po' di piacere", si legge nelle carte processuali. Parole, afferma la donna, “del tutto inappropriate”.

“Il cardinale Marc Ouellet poi la bacia e fa scivolare la mano lungo la sua schiena fino alle natiche. Questo gesto sorprende F che non sa come reagire. Quel giorno, più che negli incontri precedenti, F. capisce che deve fuggire il più possibile dal cardinale Marc Ouellet, il disagio che sente è più presente che mai”, si legge nei documenti depositati.

La causa sostiene che la donna, da quel momento in avanti, ha cercato di evitare il più possibile Ouellet in occasione di eventi, adducendo talvolta corsi universitari o obblighi professionali come pretesto. Non sarebbe l'unica, si legge nei documenti della class action, ad aver avuto questo "tipo di problema" con il cardinale Ouellet. Lo afferma anche Alain Arseneault, l’avvocato della class action, che ha sostenuto che la giovane, che all’epoca dei fatti aveva una ventina di anni, non è l’unica ad avere avuto “questo tipo di problema” con il cardinale. Peraltro, Ouellet ha lasciato la sua carica di arcivescovo del Québec proprio nel 2010, chiamato a Roma da papa Benedetto XVI.

La consapevolezza di aver subito un atteggiamento abusante – da parte di Ouellet, ma anche, nel 2016, da parte di un altro sacerdote del Québec, p. Léopold Manirabarusha, sospeso dal ministero la primavera scorsa - si è presentata a “F” durante un corso di formazione sulla violenza sessuale nel 2020. “F” ha denunciato le presunte aggressioni a un comitato consultivo indipendente che riceveva segnalazioni di abusi sessuali.

Nel gennaio 2021, "F" ha scritto a papa Francesco raccontando i gesti del cardinale e un mese dopo, si apprende sempre dagli atti, il Vaticano ha incaricato p. Jacques Servais di fare luce su queste accuse. Pare, tuttavia, che p. Servais non fosse la persona più adatta per indagare sul cardinale, non avendo una formazione specifica sulle violenze sessuali: teologo belga, direttore della Casa Balthasar e attuale presidente della Balthasar-Speyr-Lubac Association, il suo nome appare spesso accanto a quello di Ouellet in pubblicazioni teologiche. "F", da marzo 2021, in ogni caso, non ha ricevuto alcun riscontro conclusivo in merito alla sua denuncia.

L'avvocato Arsenault ha detto a La Presse di attendere la reazione della diocesi del Quebec: "Abbiamo depositato la petizione, abbiamo segnalato diversi elementi inquietanti e stiamo aspettando notizie", ha detto.

Sul coinvolgimento di Ouellet non si mostrano sorpresi i rappresentanti dei sopravvissuti agli abusi. Come Roger Lessard, portavoce delle vittime di violenze sessuali di preti, che si dice "per nulla sorpreso". Spera che l'azione collettiva si risolva in tempi rapidi: “Ho seguito diversi ricorsi e ci vogliono sempre due, tre, quattro, anche cinque anni prima di una risoluzione. Eppure sanno di essere colpevoli. Prendono avvocati e mettono ostacoli sulla strada. È spiacevole. E' una seconda violenza sulle vittime. Devono pagare", ha affermato. Stessa reazione ha Suzanne Tremblay, presidente e portavoce dell'Association des jeunes victimes de l'Eglise: “Non mi sono stupita perché sapevo da tempo che la gente voleva denunciarlo”. Tremblay, che ha recentemente partecipato alla class action intentata contro un'altra diocesi, Chicoutimi, auspica che i sopravvissuti “riusciranno ad essere ascoltati” .

Un ruolo di primo piano in Curia

Ouellet è stato chiamato in Curia da Benedetto XVI nel 2010, ma anche in tempi recenti, durante il pontificato di Francesco, ha svolto un ruolo di primo piano. Quest'anno, ad esempio, ha contribuito a organizzare un simposio sul sacerdozio, durante il quale ha espresso rammarico per il “comportamento abusivo e criminale” di preti che ha “distrutto” la vita delle vittime.

Nel 2018, quando papa Francesco è stato accusato di conoscere e nascondere gli abusi dell'allora card. Theodore McCarrick – rileva il Washington Post (17/8) - è stato Ouellet a redigere la prima risposta diretta del Vaticano, respingendo le affermazioni come un "complotto politico privo di qualsiasi fondamento reale".

*foto Mazur/catholicnews.org.uk tratta di Flickr, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.