
“La disuguaglianza non conosce crisi”: rapporto Oxfam in occasione del Forum di Davos
In apertura del meeting World Economic Forum 2023 di Davos (16-20 gennaio) Oxfam ha diffuso i dati del rapporto “La disuguaglianza non conosce crisi”, redatto dal policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia Mikhail Maslennikov. Secondo il rapporto, si legge in una nota di accompagnamento di Oxfam Italia, «nel biennio pandemico ‘20-‘21 l'1% più ricco ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26.000 miliardi di dollari, in termini reali, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42.000 miliardi di dollari), quasi il doppio della quota (37%) andata al 99% più povero della popolazione mondiale».
Passando poi al 2022, anno segnato dall’aggressione russa all’Ucraina, dal caro energia e dall’aumento dei generi di prima necessità, si scopre che «95 aziende, tra i big dell’energia e le multinazionali del cibo, hanno più che raddoppiato i propri profitti rispetto alla media del quadriennio 2018-2021, versando 257 miliardi di dollari (l’84% degli extraprofitti realizzati) a ricchi azionisti». Il rapporto cita il casodella «dinastia Walton, proprietaria di metà della Walmart, che ha ricevuto dividendi per 8,5 miliardi di dollari nell'ultimo anno» e quello «del miliardario indiano Gautam Adani, azionista di riferimento in molte grandi compagnie energetiche, che in soli sette mesi ha visto la propria ricchezza aumentare di 42 miliardi di dollari (+46%)».
In “piccolo”, lo stesso discorso vale per l’Italia, che ha visto crescere la concentrazione della ricchezza negli anni della pandemia e della guerra, tanto che «a ricchezza nelle mani del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta) a fine 2021 era superiore a quella detenuta dall’80% più povero dei nostri connazionali (il 31,4%)». Allo stesso tempo, sono quasi 2 i milioni di italiani che vivono nella povertà assoluta. «L’aumento dell’incidenza della povertà è stato attenuato, nell’emergenza, dagli interventi pubblici di supporto alle famiglie – ha affermato Mikhail Maslennikov – ma le prospettive di arretramento sono forti alla luce dei fattori correnti di rischio per l’economia italiana come gli impatti del conflitto russo-ucraino e la crescita dell’inflazione». Il policy advisor di Oxfam Italia sostiene dunque che «le misure di sostegno alle famiglie devono proseguire ed essere indirizzate meglio verso le famiglie in condizioni di maggior bisogno».
Maslennikov punta poi il dito contro le misure del governo, il quale «allarga le maglie per il lavoro discontinuo e invoca ulteriori interventi di flessibilizzazione», in un contesto economico e sociale fortemente segnato dal «lavoro povero» e dalla precarietà dei lavoratori. Inoltre, accusa, «la previsione di un salario minimo non è all’ordine del giorno e gli incentivi all’occupazione (all’insegna del “più assumi, meno paghi”) non sono valutati sotto la lente della qualità e sostenibilità dell’occupazione promossa, lasciando il ruolo per lo sviluppo di una buona occupazione alle convenienze economiche e fiscali delle imprese».
Nessun governo ha messo in cima alla propria agenda il tema della riduzione delle disuguagianze nel Paese, è l’attuale governo lo ha «ridimensionato sia nell’ultima campagna elettorale che in avvio di legislatura». «La nuova stagione politica si sta contraddistinguendo più per il riconoscimento e la premialità di contesti e individui che sono già avvantaggiati che per la tutela dei soggetti più deboli», approfondisce l’autore del rapporto. «Invece di rendere più equo ed efficiente il reddito di cittadinanza, lo si abroga dal 2024, adottando per il 2023 un approccio categoriale alla povertà che, noncurante del contesto e delle opportunità territoriali di lavoro, vede nell’impossibilità di lavorare e non nella condizione di bisogno il titolo d’accesso al supporto pubblico. Invece di porre fine a iniqui trattamenti fiscali differenziati tra i contribuenti, si rafforzano regimi come la flat-tax per le partite IVA. Invece di puntare a un contrasto senza quartiere all’evasione fiscale, ci si prodiga in interventi condonistici che sviliscono la fedeltà fiscale e incentivano comportamenti opportunistici».
In chiusura, Oxfam traccia i punti fondamentali di una nuova «agenda politica per l’equità in Italia»: «Contrasto al caro-vita e alla povertà» (ripristino e riforma del Reddito di Cittadinanza, tassazione degli extra-profitti, maggiore progressività fiscale, abbandono dei condoni e lotta all’evasione); «Lavoro dignitoso» (disincentivare contratti non standard, estensione a tutti dei benefici dei contratti collettivi nazionali, salario minimo, incnetivi vincolati alla qualità del lavoro offerto).
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