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Abusi: i focolari rompono l’omertà. ma fino a un certo punto

Abusi: i focolari rompono l’omertà. ma fino a un certo punto

Tratto da: Adista Notizie n° 14 del 15/04/2023

41435 ROMA-ADISTA. A un anno dalla pubblicazione dell’indagine di GCPS Consulting sui casi di abuso sessuale su minori perpetrati all'interno del movimento dei Focolari dal laico consacrato francese Jean-Michel Merlin, i vertici del movimento stesso, Margaret Karram e Jesús Morán, hanno diffuso il primo resoconto sui casi di abuso su minori e adulti vulnerabili, su abusi spirituali e di autorità avvenuti al suo interno. Un documento che dovrebbe testimoniare, nelle intenzioni, «i passi necessari e decisivi per la prevenzione e la salvaguardia integrale della persona in tutti gli ambiti» portati avanti, nella «più profonda gratitudine», si legge, «alle vittime, ai sopravvissuti, alle loro famiglie e alle comunità, sia in Francia che in diversi Paesi dove sono emersi altri casi di abuso». «Grazie per il coraggio che continuano a dimostrare nell’affrontare e portare alla luce questi crimini. Vogliamo ribadire che il loro aiuto e collaborazione sono fondamentali. A ciascuna vittima e sopravvissuto chiediamo ancora, sinceramente, perdono a nome del Movimento dei Focolari». E ancora: «Non ci sono parole adeguate ad esprimere il dolore e la vergogna che continuiamo a provare per tutto ciò; questa nuova presa di coscienza ha rafforzato in noi la determinazione ad agire per condannare senza riserve queste azioni totalmente incompatibili con il rispetto dell’integrità della persona umana e quindi contrarie ai principi che animano il nostro Movimento».

Dopo un profluvio di parole ridondanti a sostegno delle vittime («il presente resoconto intende ribadire la centralità di tutte le vittime e sopravvissuti in questo percorso per mettere in atto una cultura dell’accoglienza, del rispetto massimo della dignità della persona e di “tolleranza zero”», viene ripetuto ancora più sotto; «l’inizio di questo percorso di purificazione e giustizia è partito dalle vittime che hanno coraggiosamente denunciato il crimine subito»; «ci vergogniamo per la mancanza di vigilanza e protezione dei bambini»), il documento rendiconta il fenomeno degli abusi sulla base delle segnalazioni pervenute alla Commissione Centrale per il Benessere e la Tutela dei Minori (Co. Be.Tu.) dal 2014 quando è iniziata la raccolta delle segnalazioni, e prendendo in esame i casi di abuso avvenuti tra il 1969 («anno del primo caso noto al Movimento dei Focolari») e il 2022. Excusatio non petita: a fronte dei pochi casi segnalati all’autorità giudiziaria, il documento adduce come giustificazione che «in precedenza si era fatta la scelta di non trasmettere all’autorità giudiziaria casi che sarebbero stati archiviati dalla stessa, senza nessun accertamento, perché prescritti in base alle leggi nazionali». Ora, il Protocollo per la Tutela della Persona stabilisce «che tutti i casi vengano denunciati alle autorità».

Tra il 2014 e il 2022, le segnalazioni alla Co.Be.Tu. di abusi sessuali (perpetrati soprattutto in Europa) sono state 61: 17 adulti vulnerabili, 29 fra i 14 e i 18 anni, 13 con meno di 14 anni. Due le segnalazioni per possesso di materiale pedopornografico. Gli autori di abusi sarebbero 66 (un numero più alto di quello delle segnalazioni perché alcune riguardavano più responsabili) di cui: 53 laici (di cui 32 consacrati), 5 sacerdoti/religiosi, 4 minori, 4 non membri dei Focolari, per un totale di 63 maschi e 3 femmine.

Quali i provvedimenti? 20 dimessi, 9 sottoposti a sanzioni, 19 casi ancora pendenti, 9 segnalati all’autorità giudiziaria, 6 sospesi perché in attesa di altro giudizio e 12 archiviati per insufficienza dei presupposti per procedere nell’indagine, di cui 1 deceduto.

Per quanto riguarda abusi sessuali, di coscienza, spirituali e d'autorità nei confronti di adulti sulla base di segnalazioni pervenute a CO.BE.TU. dal 1° settembre 2021, e dal 2018 alla precedente commissione, fino al 31 dicembre 2022: 22 in totale, con 31 autori non ancora identificati di cui 28 laici consacrati, 3 sacerdoti/religiosi. Qui le donne sono più presenti (19) dei maschi (12). Di questi 22 casi, 14 sono ancora pendenti, 4 sottoposti a sanzioni, 4 archiviati di cui 2 deceduti. Anche qui l'Europa la fa da padrona.

Il rapporto informa che dal 1° maggio prossimo la Co.Be.Tu. Sarà soppiantata dalla Commissione Indipendente Centrale, incaricata della gestione delle segnalazioni, con una sezione investigativa e una istruttoria; gli otto membri, «tutti di integrità morale, competenza ed esperienza professionale accertate» in diversi ambiti, sono tutti però «nominati dalla Presidente e possono essere sia esterni che appartenenti al Movimento dei Focolari», anche se ne sarà escluso chi detiene «incarichi di governo a livello centrale, locale, o di rappresentanza del Movimento a qualsiasi livello». Dov'è l'indipendenza, allora? È lo stesso criterio che informa le «commissioni indipendenti nazionali», composte da membri nominati «dai responsabili del Movimento delle diverse aree geografiche». C'è poi un Organo di Vigilanza, sempre nominato dalla Presidente, formato da membri esterni al Movimento dei Focolari.

«Le persone che hanno subito abusi sono al centro di ogni processo e rappresentano la priorità. Rivelare un abuso richiede un enorme coraggio e un alto livello di fiducia», ripete il resoconto; «il Movimento dei Focolari vuole offrire tutta la disponibilità possibile per fornire aiuto, accompagnamento e garantire giustizia alle vittime».

Si parla poi di «indicazioni per il sostegno e la riparazione finanziaria alle vittime» che dovrà «inserirsi in un percorso di giustizia riparativa», con un sostegno che «deve esplicarsi in maniera molto più ampia rispetto all’aiuto economico e che nessuna riparazione può eliminare o compensare il grave danno causato dall’abuso».

Uno spazio è dato alla formazione soprattutto dei vertici.

Il nuovo protocollo per la segnalazione prevede poi che nei Paesi in cui vige l’obbligo di denuncia, la segnalazione venga «immediatamente trasmessa alle autorità giudiziarie», anche nel caso in cui il reato fosse già caduto in prescrizione. Qualora la legge nazionale non prevedesse l’obbligo di denuncia, ma i fatti costituissero comunque reato, «la commissione effettuerà la denuncia alle autorità giudiziarie immediatamente dopo l’accertamento della verosimiglianza dei fatti, a meno che la vittima o i suoi genitori siano contrari».

Le vittime di abusi, fuoriuscite dal movimento, esprimono sconcerto

«Per ammissione del movimento stesso questa indagine non sarebbe mai avvenuta se le vittime non avessero denunciato», afferma un comunicato pubblicato su Facebook di Oref, Organizzazione ex Focolari. «Il silenzio, l'omertà, la tendenza a coprire condotte delittuose nascondendo l'identità di chi aveva commesso l'abuso, portava spesso a tacere circostanze utili che, se svelate per tempo, avrebbero posto fine o evitato moltissimi abusi». «Segnaliamo delle incongruenze di date fra le azioni intraprese dal movimento e le azioni delittuose che nel frattempo venivano poste in essere da abusatori seriali poi riconosciuti colpevoli dal movimento stesso», afferma Oref; «Si ribadisce che le scuse formali lasciano il tempo che trovano, mentre sarebbe utile che venissero approntate le misure di riparazione sia psicofisica che economica a favore delle vittime».

«Ripulire» il movimento dai diretti responsabili, insomma, non basta. Come dimostra il caso dell'abusatore di una vittima che, dopo decenni di insabbiamenti, è stato ora riconosciuto colpevole, ma ha «ricoperto per decenni cariche importantissime nel governo del movimento e la prima cosa che ci si chiede basiti è come questo sia stato possibile. Chi sapeva? Chi ha coperto? Chi in definitiva è diventato quindi complice degli abusi?», si legge sul blog di un fuoriuscito, L'inciampo del carapace. «Ci si chiede sgomenti: puoi tu responsabile degli abusatori ringraziare gli abusati di aver denunciato? Suona quasi come una presa per i fondelli. Questa premessa è infatti una ingenua ammissione di colpa da parte del movimento dei focolari che smaschera così un cinquantennio imbarazzante di silenzio-assenso, interrotto appunto solo grazie alla denuncia delle vittime». «Ci si auspica la massima trasparenza: fuori i nomi di chi ha contribuito a questo scempio. Sono persuaso che un simile scandalo sia però frutto di un sistema e non di singole mele marce; narrazione sempre comoda quando si vuol nascondere la polvere sotto il tappeto, sperando che nessuno se ne accorga». E via con una lista (anonima) di tutti i responsabili avvicendatisi nel corso della sua formazione, tra cui figurano anche soggetti psicopatici, pedofili e dipendenti da pedopornografia: «Ho voluto presentare una situazione, comunque avvallata dalla governance del movimento di allora, che ha permesso l'accompagnamento spirituale a persone che come minimo avrebbero avuto bisogno loro di cure e discernimento o quanto meno fare il punto sulla loro vita».

«Questa ammissione di colpa da parte del movimento – conclude il blogger – conferma lo sforzo di denuncia di questo blog e di tutte quelle altre voci che hanno trovato il coraggio e le risorse psicologiche per poter affrontare i propri demoni, chiamarli per nome con la speranza che vengano riconosciuti tali e vengano messi nelle condizioni di non nuocere più. Mai più». 

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