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Il Report di Omofobia.org inchioda la politica alle sue responsabilità

Il Report di Omofobia.org inchioda la politica alle sue responsabilità

In vista della prossima Giornata mondiale contro l’Omotransfobia, che si celebrerà come ogni anno il 17 maggio, i volontari del portale Cronache di Ordinaria Omofobia (omofobia.org) – progetto lanciato nel 2020 da un gruppo di cattolici Lgbt+ per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema – hanno diffuso i dati sui casi di omofobia in Italia relativi al periodo compreso tra aprile 2022 e marzo 2023. Il Report annuale, compilato da Massimo Battaglio (analista e animatore del progetto omofobia.org), denuncia 115 episodi denunciati di omofobia nel periodo di riferimento, che hanno colpito 165 vittime distribuite in 62 località. Il Portale su fede e omosessualità “Progetto Gionata” espone i dati del Report, corredati da interessanti infografiche che ben rappresentano la portata e l’estensione del fenomeno nel Paese: «50 delle vittime (pari al 30% del totale) che hanno denunciato hanno subito aggressioni singole. 32 sono state vittime di aggressioni in gruppo o in coppia (19% del totale). Si sono registrati 2 omicidi, 4 suicidi (sicuramente la cifra è per difetto), 1 tentato suicidio e 76 atti non aggressivi ma comunque di grave rilevanza penale (che arrivano al 46%)».

Interessante l’analisi relativa ai periodi di più intensa attività omofobica nel Paese. L’analisi riferisce di un’impennata di casi di violenza in occasione di momenti particolarmente accesi della vita politica del Paese, che spesso coincidono con vere e proprie campagne politiche e mediatiche d’odio. Per esempio, «nel 2018-2019 si era registrato un picco straordinario, particolarmente evidente nel periodo della campagna elettorale». E poi, si legge ancora su Gionata.org, un altro picco si è registrato a febbraio scorso, quando è stata messa in campo «una martellante campagna di disinformazione sulla maternità surrogata (schifosamente chiamata “utero in affitto”) a cura delle forze di governo e dei media che le sostengono». Allo stesso modo si verificarono picchi di violenza «nell’agosto 2020 e nel giugno 2021, in occasione della presentazione del ddl Zan alle Camere».

Il messaggio alle forze politiche e ai media è forte e chiaro: le parole, le invettive, le campagne e le iniziative politiche possono innescare o disinnescare la bomba della violenza omotransfobica. Un messaggio che si fa dunque appello alla responsabilità.

Leggi l'approfondimento su Gionata.org

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