
Obiezione alla guerra in Bielorussia: salvarne uno per salvare tutti
ROMA-ADISTA. La Campagna di Obiezione alla guerra sostiene concretamente gli obiettori di coscienza e i disertori russi, bielorussi e ucraini, nel loro diritto di ripudiare la guerra.
«Abbiamo adottato il caso dell’obiettore bielorusso Vitali Dvarashyn, esule in Lituania, nella sua battaglia legale contro l’estradizione - spiegano dal Movimento nonviolento, che partecipa alla cempagna -. Chiediamo al governo italiano e all’Unione Europea di concedere asilo politico a tutti gli obiettori russi, bielorussi, ucraini. Con i fondi raccolti sosteniamo le spese legali per la difesa degli obiettori incriminati, finanziamo i movimenti nonviolenti dei paesi in guerra, organizziamo le iniziative e l’informazione della Campagna. I casi di obiezione di coscienza e diserzione stanno aumentando in Russia, Bielorussia e Ucraina. Particolarmente grave è la situazione degli obiettori bielorussi: chi è riuscito a uscire dal paese e si è rifugiato in Lituania (paese dell’Unione Europea) ora rischia di vedersi sospeso o annullato il permesso di soggiorno ottenuto, essere ritenuto immigrato clandestino, con il pericolo di estradizione in Bielorussia dove subirebbe una durissima repressione.
Il caso di Vitali Dvarashyn, obiettore e attivista nonviolento e pacifista, è esemplare. Abbiamo ottenuto una prima vittoria, grazie all’avvocato di fiducia assunto, con la sospensione del trattamento di restrizione nel campo per immigrati; ora Vitali è libero, ma la sua battagli legale prosegue per ottenere il visto permanente e l’asilo politico. Senza documenti in regola non può lavorare, così come sta avvenendo per altri casi di cui si sta facendo carico l’organizzazione pacifista bielorussa-lituana Our House, guidata da Olga Karach, la “pasionaria nonviolenta”.Qui il suo video: https://youtu.be/htmH4I5qkwg
La campagna a favore di Vitali è la campagna per tutti gli obiettori bielorussi: vogliamo che la Lituania, e con essa tutti i paesi dell’Unione Europea, dia asilo politico e protezione agli obiettori di coscienza e disertori bielorussi. Il sostegno finanziario che finora siamo riusciti a mandare in Lituana per questa iniziativa politica, è stato molto utile. C’è quindi bisogno di un altro sforzo. Vi chiediamo di “pagare per la pace, non per la guerra”, dando un aiuto concreto».
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