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Nature Restoration Law, negoziati conclusivi: l'appello di 200 organizzazioni europee

Nature Restoration Law, negoziati conclusivi: l'appello di 200 organizzazioni europee

Ancora un ultimo sforzo per l’approvazione della Nature Restoration Law – il Regolamento europeo vincolante per gli Stati membri sul ripristino degli ecosistemi marini e terresti degradati dall’attività umana e sul contrasto alla perdita di biodiversità – passata sul filo del rasoio nella plenaria dell’Europarlamento del 12 luglio scorso come parte centrale del Green Deal dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile (v. Adista Notizie n. 26/23).

In questi giorni Europarlamento, Consiglio e Commissione (Trilogo) stanno negoziando «per la definitiva adozione di una legge in grado di affrontare le emergenze globali in materia di clima e biodiversità», spiega il WWF in una nota diramata ieri. «L’Europa ha bisogno di una legge ambiziosa per il ripristino della natura»: il WWF fa suo l’appello di numerose organizzazioni riunite nella coalizione #RestoreNature che ha raccolto l’adesione della società civile ambientalista, della comunità scientifica, di ampia parte del mondo aziendale e oltre un milione e duecentomila firme da parte dei cittadini europei.

«Il negoziato finale – chiarisce il WWF – è iniziato dopo un’altra estate caratterizzata da eventi meteorologici estremi in tutta Europa. Le ondate di calore anomale, le alluvioni e gli incendi che hanno colpito i Paesi del Sud Europa, Italia inclusa, ci ricordano quanto ecosistemi sani e resilienti siano indispensabili per prevenire catastrofi ambientali, proteggere la salute e garantire la sicurezza dei cittadini». Ci ricordano anche che il tempo di agire è ora, per salvare vite umane ma anche interi pezzi di economie legate ai territori. «Salvando i nostri ecosistemi, salveremo noi stessi», ha detto Sabien Leemans (senior Biodiversity policy officer dell’Ufficio di Programma Europeo del WWF).

Resta purtroppo la consapevolezza che, nei vari passaggi tra Parlamento e Commissione Europea, il testo originario della legge è stato edulcorato e ammorbidito. Il WWF e gli altri circa 200 firmatari di una dichiarazione congiunta pubblicata nell’ambito dell’iniziativa #RestoreNature, si raccomandano con le istituzioni europee affinché garantiscano che il testo definitivo della Nature Restoration Law assicuri «che tutti gli habitat terrestri e marini siano coperti da obiettivi quantificati, con scadenze precise, e applicabili sia all’interno che all’esterno delle aree “Natura 2000”»; e poi includa «il ripristino degli ecosistemi agricoli»; garantisca «che la legge possa entrare in vigore immediatamente»; preveda infine «investimenti dedicati e aggiuntivi per finanziare le misure di ripristino».

La preoccupazione resta forte, avverte Dante Caserta (responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia), perché in Europa si confrontano «due forze contrapposte: da un lato chi guarda al futuro e intende promuovere politiche sostenibili capaci di contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, dall’altro chi è arroccato sulla difesa di interessi corporativi che, oltre a danneggiare la collettività, finiscono per non tutelare neppure quelle categorie che intenderebbe proteggere come il mondo dell’agricoltura e della pesca che sono tra le prime vittime della crisi climatica ormai in atto. Da questo punto di vista, le elezione europee del giugno 2024 rappresenteranno un momento fondamentale per consolidare le politiche ambientali del Green Deal e respingere le mire di chi vorrebbe archiviarlo».

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