
Preti sposati scrivono ai vescovi in Sinodo: mancano preti? Chiedete riforme per riammetterci in servizio
«Genova, rivoluzione a Messa: “Verso celebrazioni senza prete all’altare”». È il titolo di un articolo che compare oggi sul quotando Il Secolo XIX, riferendo che in dieci anni nel capoluogo ligure il numero dei preti si è dimezzato e oggi a coprire 278 parrocchie i sacerdoti sono solo 200.
Per gestire il funzionamento delle chiese, il vescovo di Genova, mons. Mario Tasca, ha organizzato corsi di formazione per laici. Fra quanti si sono iscritti, 29 sono quelli che hanno preso servizio da qualche mese; sono quasi tutti sposati e hanno un lavoro, qualcuno è pensionato e nonno e ha più tempo da dedicare a battesimi, funerali o all’amministrazione. Non possono dire messa perché non godono dell’ordinazione sacerdotale.
La notizia ha spinto il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, fondato nel 2003 da don Giuseppe Serrone, a scrivere oggi in un comunicato che «la soluzione alla crisi dei preti sono i preti sposati con regolare percorso di dispensa e matrimonio religioso pronti a rientrare in servizio solo se richiamati con un decreto dal Papa».
Per questo si rivolgono «ai partecipanti al Sinodo» sollecitandoli a «protestare contro la mancata riammissione dei preti sposati nella Chiesa» e «richiedere immediatamente riforme ai vertici vaticani che consentano ai preti sposati di esercitare il ministero».
*Santuario della Santa Casa di Loreto, interno. Foto di Sailko, tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza
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