Introduzione
Tratto da: Adista Documenti n° 36 del 28/10/2023
Che fra Chiesa cattolica e mondo secolare si sia, nei secoli, ampliata la distanza fino a poterla definire frattura è una constatazione che Adista ha argomentato nel primo numero speciale di quest’anno (vedi sotto). La Chiesa cattolica, nel suo rimanere – il più del tempo, anche attualmente, ma non universalmente – incastonata in strutture e principi che avevano la loro ragion d’essere nei livelli di consapevolezza e di conoscenza di epoche ormai superate, manifesta l’altra frattura, quella con la parola di Gesù Cristo, col Vangelo, la “madre” della distanza fra una Chiesa spesso immobile e il mondo, che necessariamente si evolve, o comunque cambia, con necessità e situazioni nuove.
Rispetto a queste, come si pongono altre confessioni cristiane, altre religioni? È la domanda che abbiamo rivolto alla Chiesa protestante (limitatamente alle Chiese valdese e metodista), alla Chiesa vetero-cattolica (col suo ritorno alle fonti della fede cristiana), alla religione islamica e a quella induista. Tutte comunità piccole o molto piccole in Italia, ma con un peso enorme a livello mondiale per numero di adepti o, nel caso dei vetero-cattolici, per la radicalità delle scelte.
Le Chiese protestanti sono presenti in 108 Paesi del mondo e contano 80 milioni di aderenti, distribuiti tra Chiese Riformate – come quelle valdese e metodista –, Presbiteriane, Congregazionaliste, Unite o Unificate, aderenti alla World Communion of Reformed Churches.
Gli islamici, con circa 2,07 miliardi di fedeli, rappresentano il 25% della popolazione mondiale (l'islam è la seconda religione del pianeta per consistenza numerica dopo il cristianesimo, con il suo 31,1% di seguaci).
A praticare l’induismo, quarta religione per percentuale di aderenti (il 15% dell'intera popolazione del pianeta), sono oltre un miliardo di fedeli sparpagliati in tutti i continenti.
Non sono dunque indifferenti per l’avvenire dell’umanità i principi che praticano, le strade che indicano, le mete che perseguono quanti professano queste fedi, che – come le religioni tutte, con le Chiese che le rappresentano – hanno l’importante responsabilità di formare una spiritualità che sia in grado di diventare anche strumento di presa di coscienza individuale rispetto a ciò che si trova nel mondo. Fenomeni migratori, diversità sessuale, integrazione, salute, partecipazione dei laici sono i temi – secolari o intra-ecclesiali – sui quali abbiamo chiesto loro di esprimersi.
Sul primo numero pubblicato nell’ambito del progetto “Chiese e religioni nella città dell'uomo” i contributi di V. Gigante, J. Costadoat, G. Piana, P. Lazzarini, V. Della Sala e A. Carfora ci hanno accompagnato in un viaggio attraverso le contraddizioni della Chiesa cattolica nel dialogo con i tempi. Rispetto a quello attuale, il precedente speciale ha centrato l’attenzione sulla domanda di riforma emersa nella Chiesa, toccando temi che, anche in occasione del Sinodo, sono esplosi allargando una “frattura” sempre più difficile da ricucire: il papato nell’opinione pubblica, il ruolo dei sacramenti, i dogmi e delle verità cristiane, il peso della morale sessuale e familiare cattolica nel tempo attuale, il ruolo giocato dalla parrocchia nella società di ieri e di oggi, lo spazio riservato alle donne nella Chiesa che cambia. Il fascicolo speciale Adista n. 22 del 4 giugno 2023 può essere richiesto al nostro ufficio abbonamenti, ai seguenti recapiti: tel. 06/6868692, email abbonamenti@adista.it.
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