
A Gaza, una distruzione totale. E invisibile. Appello di AOI per il cessate il fuoco
Anche l'AOI - Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale - è scesa in campo con un appello alla comunità internazionale per chiedere l'immediato cessate il fuoco e lo stop dell'iniziativa militare via terra nel conflitto Israele-Hamas.
«Da alcune ore Gaza è senza collegamenti internet e telefonici. Anche grazie a questo black out totale, Israele può intensificare i bombardamenti aerei sulla Striscia», si legge nell'incipit dell'appello. Secondo il coordinamento delle Ong italiane, «si sta consumando sotto i nostri occhi un massacro umanitario nel nome di una punizione collettiva che non colpisce selettivamente gli uomini di Hamas, responsabili della strage del 7 ottobre. L’emergenza umanitaria è divenuta uno scenario di morte. La vita della popolazione civile di Gaza viene messa in pericolo indiscriminatamente, senza alcuna speranza di salvezza».
La chiusura di tutti i canali di comunicazione con la Striscia mette impedisce di sapere cosa sta succedendo nella più grande prigione a cielo aperto del mondo. «Insieme agli abitanti della Striscia sono in pericolo giornalisti, operatori umanitari, funzionari delle Nazioni Unite. Milioni di vite umane, ospedali e scuole, strutture gestite dalle Agenzie umanitarie che ospitano sfollati, famiglie senza più casa: sono adesso tutti target per bombe e armi della potenza israeliana occupante. Hamas risponde lanciando razzi verso Tel Aviv. L’escalation annunciata ha avuto così il suo drammatico inizio».
Secondo l'organizzazione, «la Comunità internazionale deve fermare immediatamente i bombardamenti indiscriminati e l'invasione israeliana della Striscia di Gaza» imponendo un cessate il fuoco immediato, «garantito dalle Nazioni Unite. Il tempo per la salvezza sta scadendo».
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