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Riuscire a “vedere ciò che si vede” per smascherare le dinamiche abusive nella Chiesa

Riuscire a “vedere ciò che si vede” per smascherare le dinamiche abusive nella Chiesa

Tratto da: Adista Documenti n° 13 del 06/04/2024

 

DOC-3308. PARIGI-ADISTA. Uno dei nodi più importanti, ma anche più difficili da smascherare, per sottrarre terreno agli abusi nella Chiesa, è quello degli abusi di un potere esercitato in forme talora subdole ed eccessive. Forme che sono presenti in anche in numerosi contesti della vita civile a livello antropologico e culturale, che spesso non fanno un uso evidente di violenza e dunque sono sottili e subdole, che vanno decrittate, rivelate e disarticolate, perché «l'esercizio di questo potere può degenerare, spesso in modo insidioso all'inizio, ma tanto più fortemente quando permea il simbolico a servizio dell'unità della persona e della sua possibilità di dare senso alla sua esistenza». Non solo: le disfuzioni sistemiche che ne nascono trovano il loro fondamento in quelle delle moderne società, «caratterizzate dal potere di dominio del modello liberale, individualista e consumista e dalla sua capacità di frammentazione e accelerazione del tempo». Un’analisi ad ampio spettro su questo tema è stata al centro di una conferenza tenuta da Marie-Jo Thiel, medico, teologa, docente emerita di etica e teologia morale all’Università di Strasburgo, direttrice onoraria del Centre européen d’enseignement et de recherche en éthique, autrice di diversi saggi sull’abuso nella Chiesa, come il recente Plus forts, car vulnérables! Ce que nous apprennent les abus dans l’Eglise (Salvator, 2023) scritto insieme al gesuita Patrick C. Goujon, egli stesso, da bambino, vittima per tre anni dell’abuso sessuale di un prete.

La conferenza di Marie-Jo Thiel è stata pronunciata il 21 marzo scorso nell’ambito di un ciclo di incontri sul tema “Cattolicesimo e potere” organizzato dal Comité de la Jupe, associazione femminista cattolica cofondata nel 2009 da Anne Soupa e Christine Pedotti. Di seguito ne pubblichiamo il testo (senza note) in una nostra traduzione dal francese. 

*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza 

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