Donne e corpo: un finto femminismo strisciante
Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 29/06/2024
DOC-3323. ROMA-ADISTA. Il dibattito in corso su temi complessi come la gestazione per altri (GPA), la fluidità di genere e la prostituzione sarebbe attraversato da una malintesa idea di libertà disincarnata che «disconosce la logica del Due per riaffermare l’Uno, in una riedizione della logica universalistica androcentrica»; una logica presuntamente progressista che afferma che “ogni donna è libera di fare del proprio corpo ciò che vuole” ma che in realtà, sottilmente, veicola un pensiero unico, quello del “neutro maschile”, un linguaggio e una prospettiva non inclusivi che continuano a trasmettere il punto di vista patriarcale. A contrastare questo pensiero unico, mettendo in luce le aporie presenti nella riflessione di una certa sinistra, intende contribuire Paola Cavallari, docente di storia e filosofia e pubblicista, fondatrice ed ex presidente dell’Osservatorio interreligioso contro le violenze sulle donne (OIVD), redattrice del periodico Esodo» e collaboratrice di diverse testate, presentando e contestualizzando il saggio, recentemente pubblicato, Vietato a sinistra, dieci interventi femministi su temi scomodi (a cura di Daniela Dioguardi, introduzione di Francesca Izzo, Lit edizioni, 2024), nel quale sono affrontati proprio quei temi “vietati a sinistra”, che, scrive Izzo, «hanno allontanato molte (me compresa) da partiti e organizzazioni di sinistra». Temi esaminati, nei vari saggi di cui il libro si compone, a partire da differenti angolazioni con la denuncia degli episodi inquietanti di censura e di discriminazione che le autrici stesse hanno vissuto.
Di seguito il contributo di Paola Cavallari.
*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza
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