
Il WWF ai deputati: fermatevi con i lavori del Ponte, mancano i test sulla tenuta dei cavi
Il WWF-Italia ha inviato una nota a tutti i Deputati per documentare come per il progetto esecutivo del Ponte di Messina servano test essenziali – nella fattispecie tenuta dei cavi e degli appoggi – e come non sia vero che l’Unione Europea abbia al momento garantito il finanziamento dell’opera. Di seguito il comunicato diffuso dall'associazione in data di oggi.
Il WWF Italia ribadisce la contrarietà alla proposta del Governo, inserita nel Decreto legge Infrastrutture, attualmente in fase di conversione in legge alla Camera, di procedere all’approvazione del Ponte sullo Stretto per parti separate consentendo così subito l’apertura dei cantieri.
In particolare, il WWF ha inviato copia di una relazione tecnica del Prof. Antonino Risitano con cui si documenta come nello stesso progetto esecutivo del Ponte sia esplicitamente espressa la raccomandazione di procedere preliminarmente con una serie “test di fatica” soprattutto sulla tenuta dei cavi e degli appoggi nella fase di progettazione esecutiva. Nella sua relazione il Prof. Risitano documenta anche come al momento questi test siano impossibili per la mancanza di macchinari idonei dato il dimensionamento delle parti che devono essere testate.
Secondo il WWF la posizione tecnica del Prof. Risitano non può essere ignorata visto che si vuole procedere ad approvare l’opera per parti separate cantierabili, poiché questa procedura deve necessariamente basarsi sulla certezza della fattibilità di tutte le parti: non ha alcun senso approvare stralci esecutivi di un ponte a cui non possono seguire stralci altrettanto esecutivi.
Il WWF chiede dunque ai Parlamentari di agire con coerenza e dare concretezza a quanto indicato dal progetto che si vorrebbe realizzare e quindi di non autorizzare l’apertura di cantieri senza un progetto esecutivo che dimostri l’effettiva fattibilità dell’opera con i test strutturali che lo stesso progettista indica.
In assenza di questa verifica preventiva di fattibilità, il rischio di cantieri aperti sine die è altissimo con conseguente peggioramento della vivibilità complessiva dei contesti territoriali interessati. Questo per non dire delle ripercussioni pesantissime sul piano dei costi dell’opera.
La nota del WWF coglie l’occasione per un chiarimento anche sul tema dei finanziamenti visto che l’Amministratore Delegato della Stretto di Messina SpA, Dott. Pietro Ciucci, ha recentemente dichiarato che l’Unione Europea è disponibile a co-finanziare la parte ferroviaria dell’opera. Questa al momento non è infatti una certezza. La Commissaria ai trasporti dell’Unione Europa Adina Valean il 7 luglio ha dichiarato “Non conosciamo la decisione finale riguardo al Ponte sullo Stretto” e in una risposta ad un’interrogazione ha specificato che “senza conoscere l’esito degli studi preparatori non è possibile formulare ipotesi su un potenziale contributo dell’Unione Europea alle attività di costruzione del ponte previsto, e quindi sui potenziali impatti sul bilancio complessivo”, aggiungendo che “la Commissione non è ancora a conoscenza di una decisione definitiva per il ponte, pertanto le mappe del regolamento TEN-T (rete transeuropea dei trasporti, ndr) riveduto mostrano attualmente il progetto allo stadio di studio/idea”.
Il WWF ha pertanto ribadito che al momento non sussistano i termini per convertire in legge quanto stabilito del Governo con l’art. 2 del Decreto-legge n. 89/2024 (del 17 luglio).
Roma, 19 luglio 2024
*Foto di Kasper2006 tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza
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