Con l'attacco al Libano, corridoi umanitari a richio
ROMA-ADISTA. «Siamo in Libano da anni. Da Beirut partono i nostri corridoi umanitari, abbiamo il progetto Medical Hope e il nostro staff. Quello che sta accadendo in queste ore è devastante. Siamo preoccupati per l’escalation di violenza e per le tante persone costrette a lasciare le loro case. Il nostro pensiero va alle persone ferite e che hanno perso la vita in questi giorni. Siamo vicini alla popolazione, con tutto il nostro cuore e cercheremo di continuare a fare il possibile per aiutare».
Lo scrive oggi Mediterranean Hope, programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), coordinato da Marta Bernardini. La situazione in Libano si aggrava di ora in ora mettendo a rischio la popolazione e le missioni umanitarie.
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