Una prospettiva alternativa alla narrazione ufficiale
Tratto da: Adista Documenti n° 42 del 07/12/2024
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Per il ciclo Derive settarie nelle nuove comunità ecclesiali abbiamo approfondito il carisma del Movimento dei Focolari, che propone pubblicamente una spiritualità centrata sulla comunione, sul dialogo interreligioso e sulla carità, nascondendo però, nelle dinamiche relazionali interne, condotte di indottrinamento e manipolazione psicologica che sfociano in veri e propri abusi; la dimensione privata infatti, tenuta rigorosamente occultata agli estranei, sembra celare una rigida struttura gerarchica caratterizzata da condotte prevaricanti, da repressione della dimensione affettiva e da autoreferenzialità ed emerge solo dalle diverse testimonianze dei fuoriusciti. Abbiamo infatti condotto un’indagine raccogliendo le dichiarazioni presenti nel web e nelle pubblicazioni e abbiamo contattato moltissimi fuoriusciti che dichiarano di aver vissuto un’esperienza traumatica all’interno del Movimento dei Focolari.
Il Movimento dei Focolari
Fondato nel 1943 da Chiara Lubich, riceve la prima approvazione dalla Santa Sede come Opera di Maria, nel 1962. Gli Statuti generali, approvati il 29 giugno 1990 dal Pontificio Consiglio per i Laici, lo confermano poi quale associazione internazionale di fedeli. Chiara Lubich assiste alle rivelazioni del Carisma dell’Unità nel 1949 a Tonadico insieme alle sue prime compagne. L’aspirazione all’unità e la realizzazione del Testamento di Gesù o dell’ut omnes unum sint1 diventa il fulcro del carisma del Movimento e spinge il primo gruppo di focolarine a diffondere il Vangelo fino agli ultimi confini della Terra. L’incontro con Igino Giordani2 nel 1948 e Pasquale Foresi3 nel 1949, considerati co-fondatori del Movimento, permette di sviluppare ulteriormente, con nuove ispirazioni, il carisma iniziale.
Il Movimento dei Focolari è organizzato in diverse diramazioni. Gen4 sono i bambini e le bambine dai 4 agli 9 anni, Gen3 sono i/le ragazzi/e teen agers, Gen2 sono i/le giovani fino ai 30 anni, volontari di Dio sono invece gli adulti. Tutti seguono la spiritualità dell’Unità in modo radicale, vivendo alla lettera il Vangelo e seguendo soprattutto gli insegnamenti di Chiara Lubich. Chi sceglie di dedicarsi a una vita di consacrazione, pronunciando i voti di povertà, obbedienza e castità, sia come vergine che come coniugato, vive nella comunità di vita del Focolare. Inoltre sono presenti le diramazioni dei/lle religiosi/e, dei sacerdoti, dei vescovi e cardinali, delle famiglie (Famiglie Nuove), delle parrocchie (Parrocchie Nuove) e altre realtà che sviluppano progetti di unità, di aiuto solidale e incontro tra le varie culture.
La spiritualità dei Focolari viene abbracciata anche da fedeli di altre confessioni cristiane, di altre religioni e da persone non credenti. Questa apertura ad altre realtà spirituali e umane è mossa dalla vocazione al dialogo e a costruire ponti e rapporti di fratellanza tra singoli e popoli, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità, pur garantendo in modo rigoroso l’appartenenza al contesto della Chiesa cattolica. Dalla sua nascita il Movimento si diffonde con grande slancio fino a essere presente attualmente, secondo i dati presenti nel sito ufficiale4, in 182 Paesi. Conta 110.000 membri attivi e circa 2 milioni di aderenti. Possiede 16 case editrici nel mondo, 32 edizioni della rivista Città Nuova in 21 lingue, 25 cittadelle con case, scuole, attività lavorative e lughi di preghiera.
Per statuto la carica di presidente viene affidata sempre a una donna, per sottolineare la vocazione mariana del carisma. Attualmente la presidente in carica è Margaret Karram, affiancata dal co-presidente Jesus Morán Cepedano.
Chiara Lubich Silvia Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920 da madre cattolica praticante e padre socialista. A 23 anni si consacra a Dio con il voto di castità nel Terz’ordine francescano, prendendo il nome di Chiara, anche se si sente chiamata a realizzare una nuova realtà spirituale nella Chiesa. Con le sue prime amiche resta a Trento, nonostante la guerra, nella “casetta” che sarà poi il primo focolare, vivendo per i poveri e per Dio e diffondendo il messaggio del Vangelo a tutti. Questa spinta ad aprirsi a Dio e al mondo viene riconosciuta come carisma di Dio dal Vescovo di Trento e, con la consistente diffusione dell’esperienza dei Focolari, viene messa sotto studio anche dalla Santa Sede a partire dagli anni ‘50. Il Movimento dei Focolari viene promosso poi da molti papi con cui Chiara Lubich stringe rapporti di reciproca fiducia, fino all’approvazione definitiva degli statuti. Riceve numerosi riconoscimenti come il Premio Templeton per il progresso della religione nel 1977, il Premio Unesco per l’educazione alla pace nel 1996, numerose cittadinanze onorarie da diverse città, sedici lauree ad honorem da parte di università di quattro continenti. Il 14 marzo 2008 muore nella sua abitazione a Rocca di Papa (Roma) all’età di 88 anni.
Il 27 gennaio 2015 si apre la causa di beatificazione e canonizzazione, che, dopo la fase diocesana, sta proseguendo in Vaticano presso la Congregazione delle Cause dei Santi. La struttura del Movimento dei Focolari e il carisma di Chiara Lubich appaiono come esperienza molto ricca per la Chiesa e per il mondo. I membri infatti tendono a mettere in luce solo gli aspetti di positività. Tuttavia dal racconto dei fuoriusciti è possibile individuare le ombre che il Movimento difficilmente svela o tende a derubricare a errori di poco conto, che non possono oscurare l’Opera di Chiara Lubich, che promana direttamente da Dio.
Le critiche alla spiritualità del Movimento dei Focolari
Nei racconti degli aderenti fuoriusciti si ritrovano molteplici elementi comuni, che denotano la presenza di derive settarie, come per esempio:
- l’idolatria nei confronti della fondatrice;
- l’obbedienza cieca ai superiori,
- l’ingerenza nella sfera delle scelte personali e della privacy,
- la commistione tra foro interno e foro esterno, fino alla manipolazione delle coscienze;
- l’indottrinamento e la conduzione del percorso spirituale secondo le sole categorie di pensiero del carisma della fondatrice;
- l’alimentazione della paura di essere giudicati, di pensare in modo autonomo, di abbandonare l’opera;
- l’utopia della santità come perfezionismo, che impedisce di accogliere difficoltà e fallimenti;
- lo sfruttamento delle persone e del loro lavoro senza previdenza sociale né copertura per gli infortuni;
- il ritmo di vita estenuante, con conseguenti depressioni e malattie mentali;
- il distacco obbligato dal mondo, dalla famiglia, dagli amici;
- il fanatismo e la burocratizzazione della vita spirituale;
- la supremazia del carisma rispetto alla comunità ecclesiale di riferimento, in una prospettiva di autoreferenzialità che impedisce il dialogo con altre esperienze ecclesiali;
- la donazione totale dei beni personali all’Opera senza avere voce in capitolo sull’utilizzo e senza poterne valutare la destinazione e l’impiego in modo trasparente;
- l’assenza di un bilancio pubblico, condiviso e approvato dai membri;
- la mancanza di sostegno economico in caso di fuoriuscita dalla struttura, con conseguente rischio di indigenza, per aver donato stipendi e beni durante la permanenza;
- il proselitismo forzato;
- l’allontanamento delle persone che non accettano la totale sottomissione ai “dogmi”, attraverso un rifiuto morale e l’isolamento rispetto al gruppo di riferimento;
- il controllo della sessualità;
- la censura di libri e mezzi di comunicazione (televisione, internet, ecc.);
- il divieto di gestione autonoma del denaro;
- l’imposizione di cure farmacologiche per fronteggiare problemi di depressione, senza cogliere la reale essenza delle difficoltà, dovute invece a una situazione di vita debilitante ed estenuante;
- l’imposizione di scelte professionali decise dall’alto, senza tenere conto del titolo di studi conseguito o dei desideri personali;
- le interferenze nelle scelte personali affettive;
- le crisi depressive, le psicosi, gli istinti suicidari indotti da una vita nevrotica, che non permette di gestire le difficoltà emotive.
Gli abusi sessuali
Il Movimento viene colpito dallo scandalo degli abusi sessuali a opera di un ex membro consacrato in Francia nei confronti di soggetti minori5. Gli abusi sono stati insabbiati per anni e venuti alla luce solo dopo la denuncia alle autorità civili da parte delle vittime. L’indagine è stata condotta da un organismo esterno, ovvero la società britannica Gcps Consulting, che ha prodotto un report in cui si riconoscono non solo gli abusi sessuali, ma anche altri abusi di coscienza e potere, che sono emersi dalle testimonianze raccolte.
Dalle esperienze emerge in modo evidente che l’abuso procede dal fatto che la fodatrice è considerata, come lei stessa afferma nei suoi scritti, espressione dello spirito di Dio che si manifesta in questo carisma donato alla Chiesa e al mondo. Tutti i responsabili sono insgigniti della cosiddetta grazia di stato6 e per questo le loro indicazioni sono accolte come volontà di Dio. Inoltre la pratica del “fare unità”, proposta nel Movimento come espressione della relazione trinitaria ovvero l’imitazione del Figlio che obbedisce al Padre, viene inculcata in tutti i membri. Tuttavia, lontana dall’essere esperienza di realizzazione, diventa invece modalità che ingabbia e fa sentire le persone come se fossero in prigione. Per questo è impossibile per un sottoposto rifiutare le proposte dei responsabili, anche per chi non ha pronunciato il voto di obbedienza. Se qualcuno vuole vivere radicalmente il carisma di Chiara Lubich quindi non può esprimere la libertà di fare scelte autonome per la propria vita.
Le testimonianze dei fuoriusciti
Sulla base delle testimonianze di un campione di fuoriusciti si sono raccolti dati relativi alla situazione emotiva, all’organizzazione delle attività, alle modalità relazionali nelle comunità di vita consacrata e nei gruppi di formazione, alla gestione del lavoro, alle donazioni e ai danni morali causati dall’appartenenza al percorso spirituale intrapreso. L’ambito di ricerca si riferisce a un periodo di tempo di circa cinquant’anni e a un campione di soggetti di diverse nazionalità (Italia, Francia, Olanda, Svezia, Canada, Brasile, Uruguay, Argentina, Lussemburgo, Gran Bretagna, Belgio, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Spagna, Penisola Balcanica, Germania) che hanno aderito al Movimento dei Focolari nelle varie branche in cui è suddiviso il cammino spirituale proposto (focolarini consacrati a vita comune, focolarini sposati, volontari, gen e familiari di membri interni), con diverse età, situazione sociale e professionale, che non si conoscevano precedentemente al periodo dell’indagine e che hanno vissuto in focolari di diverse parti del mondo (oltre ai Paesi già citati anche Russia, Costa d’Avorio, Pakistan).
Tutte le testimonianze convergono sulle stesse problematiche e appaiono veritiere perché riportano le stesse condotte di vita, le stesse frasi, le stesse modalità organizzative. Le denunce dell’esperienza fatta risultano tardive, a causa dell’isolamento generato attorno ai fuoriusciti e delle minacce spirituali rivolte loro, motivate da fragilità, debolezza o problemi psicologici, che tuttavia sono collegati all’esperienza di abuso vissuta. I fuoriusciti dichiarano di aver condiviso queste difficoltà all’interno delle comunità di appartenenza, ma di essere stati ostracizzati. Dichiarano inoltre che, rispetto a quanto è emerso pubblicamente, sono a conoscenza di centinaia di altri casi di sofferenza e crisi emotiva, ma la maggior parte degli allontanati preferisce buttarsi alle spalle il dolore vissuto per rifarsi una nuova vita.
Le critiche pubbliche si possono rinvenire nel web o in una serie di inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce le contraddizioni del carisma del Movimento dei Focolari7. “Le armate del Papa” (The Pope's Armada) 8 è la prima inchiesta giornalistica da cui emerge una visione critica della spiritualità di Chiara Lubich, rispetto alla visione idilliaca promossa dai canali ufficiali del Movimento dei Focolari. Pubblicata nel 1996 da Gordon Urquhart, ex dirigente focolarino, raccoglie le testimonianze personali di membri dei diversi movimenti ecclesiali quali i Focolari, il Cammino Neocatecumenale e Comunione e Liberazione, al fine di sottolinearne le derive settarie e gli aspetti contrari alla teologia cattolica. A partire dagli anni 2000 si diffondono diversi siti web, blog e profili social9, in cui i fuoriusciti raccontano le loro esperienze.
Nel 2017 viene pubblicato De l'emprise à la liberté. Dérives sectaires au sein de l'Église. Témoignages et réflexions10 (“Dall’abuso alla libertà. Derive settarie in seno alla chiesa. Testimonianze e riflessioni”) sotto la direzione di Vincent Hanssens, con la collaborazione di Renata Patti, ex focolarina. La pubblicazione, attraverso diverse testimonianze e riflessioni psicologiche, teologiche e giuridiche, invita la Chiesa a vigilare sugli eccessi settari presenti nel suo stesso seno.
Nel 2021 Ferruccio Pinotti, giornalista di inchiesta, pubblica La setta divina – Il movimento dei Focolari fra misticismo, abusi e potere11, un’indagine approfondita sugli aspetti critici della spiritualità e dell’organizzazione economica del Movimento dei Focolari.
Nel 2022 nasce OREF (Organizzazione Ex Focolari)12, un’organizzazione internazionale che raccoglie membri di vari Paesi del mondo, che hanno trovato nell’incontro e nella condivisione la possibilità di rielaborare l’esperienza di dedizione totalitaria al Movimento, che aveva portato a vivere traumi psicologici e spirituali difficili da superare. Nasce con lo scopo di indagare e registrare i casi di abuso di ogni tipo da parte del Movimento dei Focolari, e di offrire, a chi si è allontanato dal Movimento o a chi, pur essendo ancora all’interno, vive una situazione di dolore o crisi, uno spazio di ascolto e condivisione, per affrontare con obiettività, e con il supporto di chi ha vissuto la stessa esperienza, le problematiche legate agli abusi spirituali o patrimoniali. OREF raccoglie via mail o tramite i commenti sui vari profili social centinaia di testimonianze di sofferenza e di abuso psicologico e patrimoniale.
La denuncia più recente (settembre 2024) è il libro di Dragica Čepar Sledovi lui in teme – maja kalvarija v gibanju fokolarov (“Tracce di luce e di tenebre - Il mio calvario nel Movimento dei Focolari”, edito dalla Casa Editrice Iskreni), che raccoglie fatti e documenti per denunciare con grande coraggio gli abusi subiti dall’autrice nella comunità di vita consacrata del Movimento dei Focolari13. Le segnalazioni al Movimento dei Focolari Presidente e co-presidente, dopo il report di GCPS Consulting, dichiarano pubblicamente di voler provvedere «a rispondere con azioni, misure di ascolto, accoglienza e prevenzione alle raccomandazioni finali formulate dall'indagine indipendente»14.
Per la gestione delle segnalazioni viene inizialmente istituita la CO.BE.TU. (Commissione per la promozione del benessere e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili), sostituita dal 1° maggio 2023 dalla Commissione Indipendente Centrale. OREF avvia una segnalazione collettiva a COBETU chiedendo un incontro alla presenza del giornalista Ferruccio Pinotti con possibilità di registrazione, per garantire la trasparenza dell’incontro e tenere traccia delle dichiarazioni in maniera fedele, allo scopo di darne prova. Tuttavia la richiesta viene rifiutata. I membri di OREF sono convinti, in base a quanto osservato negli anni di appartenenza, che il Movimento utilizzi uno stile di segretezza nella comunicazione delle questioni controverse.
La Commissione chiede che le segnalazioni siano individuali e rispettino la procedura burocratica prevista dal regolamento. Se questa modalità può apparire sicuramente tutelante per tutti, emerge tuttavia una grave mancanza di attenzione e di ascolto diretto attraverso un’iniziativa autonoma di contatto da parte dei membri del movimento e dei dirigenti nei confronti delle vittime pubblicamente dichiarate. Un Movimento, che afferma di vivere la carità e il dialogo, dovrebbe avere interesse, nell’ottica di una giustizia riparativa, ad ascoltare direttamente le persone coinvolte in una prima fase di approccio relazionale, senza attendere una segnalazione personale o una procedura burocratica, che peraltro porta a isolare ulteriormente le vittime. Inoltre permetterebbe di raccogliere in modo dettagliato le situazioni di criticità, in modo da poter intervenire adeguatamente nel fronteggiarle. Chi tuttavia ha seguito questa modalità, con dichiarazione finale di mancato riconoscimento delle problematiche segnalate, sostiene che la procedura non è stata trasparente; non si sono considerati gli aspetti oggettivi (statuti, pratiche e regolamenti del percorso spirituale che presentano elementi controversi, mancanza di programmi di formazione e contratti di lavoro); l’indagine si è basata solo ed esclusivamente su opinioni personali e testimonianze di poche persone interne al Movimento, che tuttavia non avevano memoria chiara, come loro stesse ammettono, di quanto realmente sia avvenuto; non è stata disposta l’audizione di nessun fuoriuscito né sono state prese in considerazione le testimonianze pubblicate, portate alla conoscenza della Commissione e dei Presidenti nei diversi scambi via mail e tramite appositi report inviati; non si sono considerati i punti dell’articolato dei regolamenti e degli statuti del Movimento dei Focolari che prevedono già indicazioni che in qualche modo portano a generare situazioni di abuso e di valutazione discrezionale e non prevedono modalità di formazione di chi svolge percorsi di accompagnamento spirituale o di conduzione di una comunità nel ruolo di leader; non è stato adeguatamente indagato il motivo dei numerosissimi casi di uscita dal Movimento dei Focolari e delle problematiche psicologiche o di salute vissute all’interno dell’esperienza; i problemi sono stati derubricati a difficoltà e fragilità personali, senza nessuna valutazione specialistica o preparazione psicologica per affermarlo, e non sono stati invece presi in considerazione gli stili di vita (uguali in tutti i focolari del mondo, come è stato dimostrato dalle testimonianze proposte) che, con errori ammessi anche dalle persone sentite e dai Presidenti, hanno portato a creare rigidità e modalità relazionali poco rispettose della dignità umana soprattutto nell’ambito lavorativo; non è stato tenuto in considerazione che le condotte, ritenute abusanti, sono analoghe a quelle di casi giudicati dalla giurisprudenza italiana in contesti familiari equiparati a qualsiasi convivenza, come dichiarato da sentenze della Cassazione15, quindi assimilabili a situazioni di maltrattamenti in famiglia o violenza psicologica; non è stato previsto un contraddittorio diretto e un controinterrogatorio delle persone coinvolte nell’indagine da parte dei denuncianti; non sono normate né comunicate in modo chiaro le fasi della procedura di indagine; i tempi si sono dimostrati estremamente dilatati ed è stato necessario sollecitare continuamente le risposte e le informazioni sull’andamento dell’indagine, fatto che ha aggiunto affaticamento e soprattutto sofferenza a quanto già vissuto. Alcune indagini sono in corso da oltre un anno e non hanno ancora prodotto risultati, nonostante le numerose sollecitazioni da parte degli interessati.
Il Movimento dei Focolari ha, inoltre, costituito un Organo di Vigilanza con il compito di controllare le attività e l’operato della Commissione indipendente Centrale. Tuttavia pare che tempi e modalità di funzionamento siano disciplinati dal protocollo vigente “ad experimentum”, poiché è un organismo di recente istituzione e quindi in fase di strutturazione e miglioramento. Sembra che la Presidenza abbia istituito un tavolo di lavoro per l’elaborazione del futuro protocollo composto da esperti indipendenti, ma a oggi non si trovano informazioni esaustive su questo organo. Nonostante non siano presenti regole per i procedimenti, l’organo di vigilanza respinge le richieste di esame, senza tuttavia presentare motivazioni o documenti a prova di quanto viene dichiarato.
Le segnalazioni alla Chiesa
Nel luglio del 2022 OREF produce un report di denuncia in occasione della fase narrativa del Cammino sinodale. Questo report non otterrà tuttavia nessuna risposta. Si decide così di procedere a inviare segnalazioni e richieste di incontro diretto (telefonate, mail, raccomandate) alla CEI e alle Conferenze Episcopali di alcuni dei Paesi di provenienza dei fuoriusciti, alla Segreteria del Sinodo dei Vescovi, al Dicastero dei Laici, la famiglia e la vita, al Dicastero per la Dottrina della Fede, al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, al Dicastero per gli Istituti di vita consacrata, alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, all’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e del Lavoro e all’Ufficio per i problemi giuridici della CEI. OREF non riceve risposta o, in pochi casi, risposte di circostanza in cui si dichiara che la comunicazione è stata ricevuta o che la questione non è di competenza dell’ufficio interpellato. Qualcuno tenta anche la segnalazione al vescovo locale, per sentirsi dire che chi si trova in situazione di difficoltà economica può chiedere aiuto alla Caritas. Qualcuno tenta la petizione ai sensi del canone 59 del Codice di diritto canonico direttamente al Dicastero dei Laici, la famiglia e la Vita senza tuttavia ottenere informazioni chiare su come funziona la procedura di indagine, né i tempi previsti per la conclusione, visto che l’analisi di quanto segnalato è ancora al vaglio del prefetto dopo quasi oltre un anno dalla richiesta.
Ciò che la Chiesa potrebbe fare è:
• organizzare un incontro diretto alla presenza dei rappresentati dei fuoriusciti di tutti i movimenti ecclesiali, visto che le problematiche sono identiche; in seguito alle numerose denunce infatti i movimenti, le associazioni e le varie realtà ecclesiali dovrebbero rileggere la propria struttura, le proprie catene di comando e le proprie prassi;
• accogliere le segnalazioni con il cuore e non solo con modalità burocratiche, ascoltando con vera compassione la sofferenza di tante persone, atteggiamento che dovrebbe essere proprio di un'esperienza familiare e comunitaria che si ispira ai valori evangelici;
• analizzare i regolamenti per individuare gli aspetti critici che hanno poi una ricaduta sullo stile di vita delle realtà comunitarie;
• considerare le ricadute psicologiche e giuridiche di tacriticità sulla vita delle persone, ma anche a livello sociale, culturale ed educativo, come rischio di diffondere valori contrari ai principi evangelici;
• riconoscere le persone che denunciano come vittime e soprattutto credere alle loro testimonianze, per evitare una seconda vittimizzazione che si incontra nel momento in cui non ci si sente creduti, ci si sente indifferenti, invisibili dinanzi alle istituzioni;
• considerare che non tutto ciò che ferisce necessariamente è un abuso in senso stretto, ma ci sono prassi e strutture organizzative che diventano abusanti se non sono calate sulle necessità delle persone; molto spesso le vittime sono considerate vulnerabili, tuttavia c'è una vulnerabilità contestuale, ovvero contesti, che espongono maggiormente alla vulnerabilità, per esempio nel modo di intendere l'autorità; • coinvolgere le vittime nell’analisi delle istituzioni e nella valutazione delle soluzioni;
• riconoscere pubblicamente il male fatto alle persone allontanate e valutare la riabilitazione pubblica e il risarcimento, questo aiuterebbe altre persone a condividere la loro esperienza di abuso e a sentirsi rivalutate.
Note
1. Giovanni 17,21-23 - «perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me».
2. È stato uno scrittore, giornalista, politico e bibliotecario italiano, cofondatore del Movimento dei Focolari. Nel corso della II Guerra Mondiale ha lavorato con De Gasperi, Bonomi e altri esponenti antifascisti per preparare la rinascita della democrazia.
3. Presbitero e teologo, è stato il primo focolarino sacerdote e primo co-presidente del Movimento dei Focolari; ha sostenuto la teologia del carisma di Chiara Lubich nella sua dimensione sociale e spirituale, sottolineandone con autorevolezza la novità sia in ordine alla vita che al pensiero.
4. https://www.focolare.org/
5. Nicolas Goinard, “Pédophilie au sein du mouvement catholique Les Focolari: nouvelles plaintes déposées après l’appel à témoin”, in Le Parisien, 25 marzo 2024.
6. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2003: «[…] doni che lo Spirito concede per associarci alla sua opera, per renderci capaci di cooperare alla salvezza degli altri e alla crescita del corpo di Cristo, la Chiesa». Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2004: «Tra le grazie speciali, è opportuno ricordare le grazie di stato che accompagnano l’esercizio delle responsabilità della vita cristiana e dei ministeri in seno alla Chiesa». Rm 12,6-8: «Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento all’insegnamento; chi l’esortazione all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia». Ef 4,11: « È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri per rendere idonei i fratelli a compiere un ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo».
7. Carlotta Zavattiero, Le lobby del Vaticano – I gruppi integralisti che frenano la rivoluzione di papa Francesco, Chiarelettere, Milano, 2013. Federico Tulli, “Così mi sono salvato da una setta religiosa”, in Left, 15 luglio 2022. Sandro Magister, “L’irresistibile ascesa dei Focolarini – L’altra metà della Chiesa”, in L’Espresso, n. 26, 3 luglio 1997. Valerio Gigante, “A 100 anni dalla nascita di Chiara Lubich il ‘focolare’ divampa”, in Adista Notizie, n. 3/2020. Valerio Gigante, “L’altro Paradiso di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolarini”, in Adista Notizie, n. 11/2020. Valerio Gigante, “Per decisione vaticana, ai focolarini saltano gli ‘schemetti’, in Adista Notizie, n. 28/2020. Valerio Gigante, “Unità o uniformità? Sul movimento di Chiara Lubich i dubbi del cardinale focolarino Braz de Aviz”, in Adista Notizie, n. 38/2020.
8. Gordon Urquhart, Le armate del Papa – Focolarini, neocatecumenali, Comunione e Liberazione. I segreti delle misteriose e potenti sette cattoliche, Ponte delle Grazie, Milano, 1996.
9. https://www.focolare.net/
https://tanyaemarfisa293.blogspot.com/
https://inciampocarapace.blogspot.com/
https://oref.it/
https://regainmyfreedom.blogspot.com/
https://popesarmada25.blogspot.com/
10. Vincent Hanssens (a cura di), De l'emprise à la liberté. Dérives sectaires au sein de l'Église. Témoignages et réflexions, Édition Bierges, Mols, WAVRE, Belgique, 2017
11. Ferruccio Pinotti, La setta divina – Il movimento dei Focolari fra misticismo, abusi e potere, Piemme, Milano, 2021.
12. http://oref.it
13. Dragica Čepar, Sledovi lui in teme – Maja kalvarija v Gibanju fokolarov, Iskreni, Ljubljana 2024.
14. Movimento Focolari: “Karram e Morán su libro ‘La setta divina’, ‘dolore per vittime e desiderio di dialogare con loro’”, in Agensir, 9 Novembre 2021.
15. Cass. n. 40727/2009; n. 20647/2008; n. 21329/2007
*Foto di Oscar Keys su Unsplash (immagine originale e licenza)
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