
Aiutare la vita a fiorire in pienezza
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'articolo di Sara Ongaro. L'autrice dice di sè: «vivo da più di trent'anni in Sicilia, occupandomi di mandorle e di cioccolato, da 20 anni pratico meditazione, tai qi e chi kong». L'articolo - pubblicato anche su In Dialogo. Notiziario della Rete Radié Resch, dicembre 2024 - tratta temi che sono più ampiamente affrontati nel libro di Sara Ongaro, edito da Gabrielli: La vita ci respira.
Attraversiamo tempi duri, pieni di incertezze, chiusure, arretramenti. Le tensioni sociali aumentano all’avanzare di ristrettezze economiche, perdita di posti di lavoro, sicurezze, ruoli e identità. L’aria satura di guerra e di paura sta insieme a una realtà sempre più sconvolta dalle emergenze ambientali (troppa acqua, troppa siccità, temperature sempre più elevate, equilibri di flora e fauna compromessi) che mandano in tilt per esempio l’agricoltura o la viabilità, ma che hanno anche un impatto non banale sulla salute umana.
Sono partita da una formazione antropologica e filosofica, attenta alla cultura, alla società e alle sue dinamiche economico-politiche. Negli anni ho integrato sempre meglio gli aspetti spirituali e ho sentito sempre di più che il lato sociale (conflitti e migrazioni per esempio), quello psichico (la sanità mentale degli esseri umani, il loro grado di ansia e squilibrio), quello corporeo (quanto ci ammaliamo, in quanti e di cosa) non sono staccati dallo stato di salute del Pianeta: dall’ecologia avevo imparato che il nostro pianeta è un grande organismo vivente interdipendente e profondamente interconnesso.
Questo significa che, se la Terra si sta surriscaldando nell’atmosfera e nel suolo, se i moti di venti e acque ne sono perturbati, questo porta un movimento, un’agitazione anche nelle società umane e fin dentro i cuori e la testa dei singoli individui: siamo profondamente Uno. Senza contare che l’interconnessione tecnologica permette la circolazione immediata di notizie di eventi anche molto lontani e la compartecipazione a essi, annullando tempo e spazio e rendendo oggi il Pianeta estremamente piccolo.
Tutto ciò accresce quello stato frenetico e ansioso, che, se ci si ferma a osservalo meglio nella propria vita, diventa angoscia, mentre sul lungo termine, pensando al futuro o ai propri figli, si trasforma in disperazione. La domanda che mi sento rivolgere spesso è: come si fa a vivere, a fare progetti, a restare attivi, a sperare ancora?
Immagino siano domande che, chi ha una storia nella Rete, si fa spesso. Nella mia vita ho sentito che la cosa più importante è la postura che teniamo: essa non dipende affatto da quello che avviene fuori, ma da quello che coltiviamo dentro.
Negli ultimi vent’anni ho scoperto sempre più che lo sguardo mistico è quello che mi permette di stare dentro l’oggi in modo vigile e attento a quello che succede, ma aperto, non trascinato nelle sue asprezze e nelle emozioni che i fatti suscitano, ma in qualche modo distaccato e ho scoperto quanto distacco ed empatia siano collegati profondamente. Spesso è lo stare sulla soglia che mi permette di immergermi totalmente in una situazione (sia essa un conflitto di coppia, una persona malata o una guerra), senza bisogno di essere lì fisicamente, ma di esserci con tutta me stessa e di aiutare amorevolmente le dinamiche che sono in campo a muoversi verso ciò che è utile alla vita, qualunque sia la direzione.
Questa fiducia di fondo è la cosa più importante: non siamo qui per far accadere ciò che piace a noi, ciò che sembra giusto a noi, ma per aiutare la vita a fiorire in pienezza, a evolversi verso una maggiore luce, verso la dinamica che si chiama “amore”, che è la dinamica di tutto l’universo. Ho imparato che l’amore non è una cosa romantica, fatta di emozioni forti, ma è la basilare dinamica della vita che va di trasformazione in trasformazione continuamente. Ed è la stessa che si trova nel movimento dei pianeti, nello sbocciare meraviglioso di un fiore, nelle vibrazioni dei microrganismi e nello spin dell’elettrone, come nella poesia e nelle relazioni fra esseri umani.
La postura mistica è una prospettiva che conduce al nocciolo della vita, al senso della realtà, di quello che accade nelle nostre piccole vicende personali come nelle vicende collettive, sociali: per questo dico anche che la postura mistica è una prospettiva politica.
Se ci sono dei capisaldi in questa prospettiva, il primo è che ogni cosa che la realtà ci porta, arriva per noi, per condurci sulla nostra strada, a quello che dobbiamo incontrare, che ci serve per fare il passo successivo anche quando è fastidioso, contrario ai nostri programmi, ai nostri desideri.
A molti sembrerà difficile accettarlo, ma quando riusciamo a percepire tutto ciò che arriva non come qualcosa contro di noi, ma come cosa preziosa per il nostro cammino, ad accettarlo insomma, facciamo un grande balzo di comprensione verso la dinamica della vita. Abbracciare ciò che arriva, invece di contrastarlo, ci fa andare oltre. Ogni evento, sia una malattia, un conflitto, un lutto, è ciò che ci trasforma, che ci apre nuove domande.
Un secondo caposaldo è che ciò che razionalmente è da escludersi, che nella nostra impotenza sogniamo, ma sappiamo che è impossibile, è proprio ciò che arriverà, se restiamo nella massima apertura, benché senza sapere che forma avrà né quando arriverà. Non c’è bisogno di immaginarlo né di prepararlo: aprirci e coltivare con amore ciò che ancora non c’è, è tutto quello che possiamo imparare a fare. Possiamo farlo da soli o collettivamente.
Terzo caposaldo estremamente lontano da ciò che siamo educati a fare è non fondare il nostro fare sui risultati, perché questo porta inevitabilmente, prima o poi, a smettere, a perdere la fiducia, a deprimersi: l’unico fondamento è sentire che non possiamo fare altro e restare in contatto con la nostra fonte interna di energia, vita, amore. Liberare questa fonte interna inesauribile, lasciarla zampillare senza sosta è il percorso lungo il quale incamminarci con impegno, l’unico che davvero dipende da noi una volta che sia giunto il nostro momento.
I tempi che stiamo vivendo sono molto fecondi, rivoluzionari, ricchissimi di scoperte e tutta la nostra presenza è necessaria, perché più è buio più possiamo risplendere.
[ Se volete continuare a leggere di questi temi Sara ha appena pubblicato i suoi scritti degli ultimi 10 anni:
La vita che ci respira. La spiritualità del quotidiano quando i tempi sono difficili
di Sara Ongaro, Gabrielli Editori, 2024, pp.167, € 17,00 ]
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