
I vescovi del Ghana chiedono una legislazione severa contro gli LGBTQ+
Il 15 gennaio i vescovi ghanesi, guidati da mons. Matthew Gyamfi, presidente della Conferenza episcopale, hanno incontrato il nuovo presidente de Paese, John Dramani Mahama, e gli hanno chiesto il varo della legge sui diritti umani sessuali e i valori della famiglia. Il provvedimento, noto come “legge anti-LGBTQ+, è stato approvato dal Parlamento ghanese nel febbraio 2024, ma non è entrata in vigore poiché non è stata firmata dall’ex presidente Nana Akufo-Addo prima della fine della legislatura. Ora, ha spiegato Maham, «quel disegno di legge è effettivamente morto».
Mons. Gyamfi ha espresso chiaramente la posizione della Chiesa, insistendo: «Ciò che vogliamo è che diventi legge» perché, sostengono, va «nella giusta direzione», stabilendo adeguati diritti sessuali, promuovendo i valori della famiglia e proteggendo i bambini.
Il progetto propone pene detentive fino a tre anni per coloro che sono giudicati colpevoli di identificarsi come LGBTQ+ e fino a cinque anni per coloro che formano, difendono o finanziano gruppi LGBTQ+. Le relazioni omosessuali sono comunque attualmente illegali in Ghana.
*Foto di Charles Haynes tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza
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