Mediterranea e Refugees in Libia: gravissima la liberazione del criminale di guerra Almasri
ROMA-ADISTA. «La scarcerazione e il riaccompagnamento a Tripoli di Najeem Osema Almasri Habish, uno dei più feroci criminali libici, trafficante di esseri umani e criminale di guerra su cui pende da tempo un mandato di cattura internazionale, ci lascia attoniti, increduli», commentano in un comunicato congiunto Mediterranea Saving Humans e Refugees in Libya.
«Alcuni di noi (RefugeesinLibya) hanno subito le torture proprio nel lager di Mitiga, e hanno visto morire davanti ai loro occhi ragazzi innocenti, o stuprare ragazze poco più che bambine. Il capo di questa milizia di banditi, la Radaa, è oggi uno dei più potenti funzionari governativi del Governo Nazionale Libico, quello con il quale l'Italia, e l'Europa, hanno costruito una relazione fatta di finanziamenti milionari. Altri di noi (Mediterranea ), che sono impegnati nel soccorso civile in mare, hanno potuto documentare in questi anni, quanto il "sistema libico" sia improntato sulla sistematica violazione dei diritti umani, della dignità della persona. Quelli di noi che sono riusciti a sopravvivere, avevano creduto che fosse possibile davvero non solo ottenere giustizia, ma soprattutto impedire che questo criminale potesse ancora agire indisturbato. E invece abbiamo assistito in questi giorni ad una cosa vergognosa, incredibile per quanto sia stata condotta sfacciatamente contro le leggi e la Costituzione, contro i principi e i valori alle quali si ispirano. Almasri, che si fa chiamare "generale", è stato protetto dal governo italiano e addirittura lo hanno accompagnato a casa, proprio a Mitiga, dove sorge il lager di cui conosciamo l'orrore, e al suo arrivo, questo criminale ha addirittura festeggiato, accolto dai suoi complici, e sotto gli occhi dei funzionari dei servizi segreti italiani. Libero ed impunito. A questo punto, visto che alcuni di noi sono anche testimoni davanti alla Corte Penale Internazionale, e vista la totale impunità della quale godono i grandi trafficanti di esseri umani in Italia, noi temiamo per la nostra vita e per quella di chi ha avuto il coraggio di denunciare.
Continueremo a credere in un mondo nel quale la legge sia davvero "uguale per tutti". Ma adesso sappiamo che sarà ancora più difficile conquistarlo, perché l'ingiustizia ha tanti complici, e non solo in Libia. Siamo al fianco di tutte le vittime innocenti, che anche in questo momento stanno soffrendo nel lager di Mitiga, e in tutti gli altri. Ogni crimine che verrà commesso contro queste donne, uomini e bambini, ricadrà sulla coscienza di chi ha protetto e liberato un criminale come Almasri».
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