
Riparte il progetto di Mediterranea in Cisgiordania: un osservatorio internazionale contro le violenze sui civili palestinesi
ROMA-ADISTA. È nuovamente attivo da oggi il progetto “Mediterranea with Palestine” dell'associazione italiana Mediterranea Saving Humans, nei villaggi della Masafer Yatta in Cisgiordania, dove la popolazione locale palestinese è vittima da decenni dei continui attacchi da parte dei coloni israeliani e delle forze armate.
«Come abbiamo potuto osservare sul campo nelle precedenti missioni dell'estate del 2024 – spiegano da Mediterranea –, la regione della Masafer Yatta è al centro degli obiettivi della colonizzazione israeliana non solo tramite forme di violenza fisica, ma anche tramite strumenti giuridici, tra cui un sistema giudiziario fondato sulla razzializzazione dei palestinesi, la creazione di zone rosse occupate dall'esercito e inaccessibili alla popolazione locale, l’impossibilità de facto per la popolazione palestinese di accedere ai permessi per costruire sulle proprie terre, creando quello che può essere definito a tutti gli effetti un sistema basato sull’apartheid. È proprio in questa zona che si sono susseguite con un'escalation preoccupante le azioni violente dei coloni israeliani con una distruzione sistematica dei campi agricoli palestinesi, irruzioni armate nei villagi con incendio delle case della popolazione civile, ed ancora sparatorie, arresti arbitrari e demolizione coatta delle case per fare spazio alle colonie israeliane giudicate illegali dal diritto internazionale.
I nostri attivisti saranno nei villaggi della Masafer Yatta per tutto l'anno, per operare insieme con Operazione Colomba e Youth of Sumud, un'azione di interposizione non violenta a difesa della popolazione palestinese. Lo scopo del progetto è la creazione di un osservatorio internazionale che documenti le violazioni dei diritti umani e i crimini contro l'umanità che coloni ed esercito israeliano compiono nella Masafer Yatta. Raccoglieremo documenti e catalogheremo le azioni violente e sistematiche contro le persone ed i villaggi e presenteremo un rapporto semestrale e annuale alle istituzioni italiane, a quelle europee ed agli organi di giustizia internazionale. Come facciamo da anni nel Mediterraneo con puntuali azioni di documentazione e denuncia delle violazioni dei diritti umani delle persone in movimento, allo stesso modo saremo in Palestina per testimoniare e denunciare sistematicamente i crimini contro l’umanità che Israele compie nei Territori Occupati della Cisgiordania.
Con la tregua a Gaza, si stanno intensificando le azioni violente dell'esercito israeliano proprio in Cisgiordania, dove non è mai cessata l'azione violenta dei coloni, e dove anche negli ultimi giorni si registrano dei veri e propri assedi alle città ed ai villaggi. Assistiamo ad uno spostamento del conflitto da Gaza alla Cisgiordania che le forze armate israeliane stanno operando, proseguendo in un solco di guerra senza fine che i principali partiti di governo, espressione diretta dei coloni, continuano a sostenere nonostante la pressione dell'opinione pubblica internazionale. Nei prossimi mesi porteremo alla luce quello che avviene quotidianamente in quei territori, mostrando con materiali foto e video la realtà delle politiche di occupazione finalizzate alla pulizia etnica».
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