
Il Centro Astalli: "Grazie Papa Francesco"
Di seguito il ricordo di papa Francesco firmato dal Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS.
"Grazie Papa Francesco"
Il Centro Astalli partecipa con profondo cordoglio al dolore per la conclusione della vita terrena di Papa Francesco, tornato alla Casa del Padre, ed esprime sincera gratitudine per il suo pontificato, nel segno della misericordia e della speranza.
Papa Francesco ha mantenuto uno sguardo attento sulle periferie del mondo e lanciato un costante messaggio di giustizia e di pace, per una vita degna e umana per tutti, in cui nessuno sia lasciato indietro. Ha avuto attenzione per gli ultimi, per gli invisibili, di cui si è fatto prossimo; testimone dell’incontro e della fraternità, contro la cultura dello scarto.
É stato un amico dei rifugiati, a cui ha sempre espresso e manifestato la sua vicinanza, e di cui ha sempre difeso i diritti e la dignità; non numeri ma persone, volti, storie, fratelli da accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Ha percorso le vie della loro sofferenza a Lampedusa, a Lesbo, nelle terre da cui fuggono. Ha ascoltato il grido di dolore di quanti vivono gli orrori della guerra e invitato tutti noi a farlo concretamente facendo tacere le armi. Ha aperto loro le porte e spronato le comunità religiose a fare altrettanto.
«Accompagnare chi è rimasto al bordo della strada (EG 46). Papa Francesco ci ha ricordato questo nel suo pontificato», evidenzia p. Camillo Ripamonti, Presidente Centro Astalli. «L’incontro e l’ascolto di chi è stato escluso, di chi vive le periferie esistenziali, restituisce dignità: guardare negli occhi, toccare le ferite. I rifugiati, verso i quali Papa Francesco ha sempre avuto grande attenzione, sono quella "carne di Cristo" la cui accoglienza apre la speranza a un futuro di pace».
Per Papa Francesco il dialogo tra le persone, tra religioni e tra culture è la strada da seguire per la costruzione di vie di pace e di riconciliazione, di ponti, fondati sulla stabilità sociale, sulla mutua comprensione, sulla cura dell’altro e sulla fratellanza umana.
Possano le sue parole e i suoi insegnamenti continuare a guidarci nell’attraversare le sfide del mondo.
A lui va il nostro pensiero e il nostro grazie.
Custodiamo nella memoria del cuore, tutti noi, operatori, volontari e rifugiati, i ricordi indelebili della sua visita alla mensa del Centro Astalli nel settembre del 2013 e delle tante occasioni in cui ha voluto incontrare le persone rifugiate.
Oggi ci sentiamo più soli, ma il nostro conforto sta nella speranza che non delude.
Nel suo esempio e nel suo ricordo continueremo a tendere la mano ai rifugiati e a camminare insieme al loro fianco, contro la globalizzazione dell’indifferenza, in nome del bene comune.
*Immagine realizzata con IA
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