Nessun articolo nel carrello

No a una Repubblica fondata sulla caccia! La petizione del WWF

No a una Repubblica fondata sulla caccia! La petizione del WWF

Il WWF recupera l’Art. 9 della Costituzione – quello introdotto con riforma costituzionale l’8 febbraio 2022 – per celebrare la festa della Repubblica del 2 giugno e ricordare che «l’Italia non è una Repubblica fondata sulla caccia». Secondo l’Art. 9 Cost., infatti, l’Italia deve invece tutelare «l’ambiente, la biodiversità , gli ecosistemi e gli animali anche nell’interesse delle future generazioni».

In occasione della festa nazionale, il WWF ha voluto lanciare un appello al governo e, in particolare, al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dopo l’annuncio di un Ddl «che cancellerebbe alcune tra le principali norme che tutelano gli animali selvatici, dopo quelle già demolite nel corso dell’attuale Legislatura».

Il governo vuole far arretrare il Paese di 30 anni, accusa il WWF, nonostante entri in aperto conflitto con il principio sancito dalla Carta all’Articolo 9, «un principio scolpito nei valori fondamentali della nostra Repubblica e al quale nessuna legge che “disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (sempre Art. 9) dovrebbe venir meno».

Eppure il Ddl sostenuto da Lollobrigida intende introdurre «una drastica deregulation dell’attività venatoria, legalizzando alcuni aspetti, e pratiche che oggi sono considerate attività di bracconaggio. Una riforma che moltiplicherebbe i rischi per l’incolumità pubblica, anche per chi vive, lavora o fa escursioni in natura, per la salute di tutti, a causa dell’aumento dell’inquinamento da piombo, e per gli animali, soprattutto per le specie già vulnerabili. Una riforma che renderebbe i controlli più difficili a tutto vantaggio di bracconieri e trafficanti, criminali che si arricchiscono usando gli animali come merce di scambio nei mercati illegali. Una riforma che espone tutti i cittadini al rischio concreto di una nuova procedura d’infrazione europea, dopo le due già aperte nel corso di questa legislatura. Una sanzione pesante che per gli interessi di pochi graverà sulle tasche di tutti i contribuenti».

Il WWF incalza, chiedendo al governo di «non giocare all’apprendista stregone con le norme che regolano la tutela della nostra natura, che è un patrimonio di tutti, anche di chi non è ancora nato», e chiedendo ai cittadini e alle cittadine italiani di firmare la petizione “Stop caccia selvaggia”, affinché questa proposta di legge non arrivi mai al Consiglio dei Ministri.

Leggi la nota sul 2 Giugno

Leggi di più sulla petizione

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.