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XV Forum dell’Altra Cernobbio “Addio alle Armi”: il Documento finale

XV Forum dell’Altra Cernobbio “Addio alle Armi”: il Documento finale

Pubblichiamo di seguito il "Documento finale" del XV Forum dell’Altra Cernobbio “Addio alle Armi”, che si è svolto dal 5 al 6 settembre 2025. Il Documento è stato redatto da Sbilanciamoci e Rete Pace e Disarmo e impegna le due associazioni a rafforzare il loro impegno unitario sulle iniziative contro la guerra, il riarmo, per la nonviolenza e la disobbedienza civile alla guerra.


Nelle due giornate del forum “Addio alle armi” cui hanno partecipato 300 attivisti ed esponenti dei movimenti per la pace, delle organizzazioni della società civile, del mondo del lavoro vi è stato un confronto approfondito e costruttivo per rilanciare e rendere ancora più unitaria l’azione contro le guerre e il riarmo nel nostro paese, in Europa e nel mondo.

Il nostro pensiero va alla popolazione di Gaza massacrata da quasi due anni di disumano intervento armato dell’esercito israeliano, alla popolazione ucraina colpita da oltre 3 anni di aggressione delle forze armate russe, agli obiettori di coscienza, ai pacifisti israeliani, russi, ucraini, di tutto il mondo, che sI rifiutano di imbracciare le armi e scelgono la strada della nonviolenza. Il nostro pensiero va a tutte le vittime, civili, prigionieri, ostaggi, profughi, sfollati degli oltre 50 conflitti armati che devastano il nostro pianeta, guerre “dimenticate” e oscurate dalla politica, dai governi, dai mezzi di informazione. A tutti i migranti che vengono respinti e a cui non si dà accoglienza.

La scelta del riarmo porta alla guerra, all’economia di guerra, impone la legge del più forte distruggendo il sistema del diritto internazionale. Il governo europeo, il governo italiano, scegliendo la strada del riarmo, imposta dalla nuova amministrazione americana, di fatto ed in modo irresponsabile si stanno preparando alla guerra abbandonando lo spirito ed i valori fondanti  della Carta delle Nazioni Unite, del Trattato di Lisbona e della Costituzione Italiana. Un salto nel buio, una folle corsa verso la terza guerra mondiale, nucleare.

Un sistema di difesa comune deve essere capace di produrre sicurezza comune dentro un quadro di una politica estera di cooperazione, di pace e di sicurezza comune. Una politica proiettata contro le diseguaglianze, la povertà, le discriminazioni dei migranti. Una politica per un’ economia disarmata per un modello di sviluppo sostenibile con il passaggio dal fossile alle rinnovabili. Gli strumenti di questa politica sono la diplomazia (dei governi e dei popoli), la cooperazione e la solidarietà internazionale, l’abbattimento delle barriere e la lotta contro i nazionalismi identitari. Inoltre, anziché pensare a un contributo concreto dell’Europa a percorsi di sicurezza comune, l’impegno assunto di portare la spesa militare al 5%, sottrae risorse – che già sono inadeguate –  alle scuole, agli ospedali, al lavoro, all’ambiente, a quello di cui hanno veramente bisogno i cittadini e le cittadine: il diritto alla salute, all’istruzione, ad un lavoro sicuro e tutelato,  per vivere in un pianeta non più malato e prossimo al collasso, per vedere attuato il primo articolo della Costituzione Italiana: una Repubblica fondata sul lavoro.

Lo ribadiamo, non è più il tempo delle parole e dei rinvii, è l’ora della mobilitazione e della partecipazione. E’ l’ora della nonviolenza e della costruzione di una politica europea di pace.

Ecco perché Sbilanciamoci e Rete Pace e Disarmo si impegnano a:

  • rafforzare e rilanciare il loro impegno unitario, a consultarsi in modo permanente sulle iniziative contro la guerra ed il riarmo, per politiche di pace – concrete e  attive – di solidarietà internazionale, di promozione della riconversione dell’industria militare, della promozione del servizio civile,  della cultura della nonviolenza e della disobbedienza civile;
  • rafforzare l’impegno nelle campagne contro il riarmo in Italia (Ferma il Riarmo) e in Europa (Stop Rearm Europe in particolare con l’Assemblea di Roma del 27 settembre prossimo), nella relazione sempre più stretta con il movimento sindacale, con il mondo del lavoro, con l’arcipelago di esperienze promosse dalla Fondazione Perugia-Assisi;
  • promuovere la partecipazione alla Marcia Perugia-Assisi del prossimo 12 ottobre e di tutte le iniziative ad essa collegate;
  • collaborare attivamente  all’iniziativa Save Gaza promossa a Marzabotto lo scorso 15 giugno, a sostegno dei costruttori di pace rappresentanti della società civile palestinese e israeliana per l’immediato stop del massacro a Gaza, per il rispetto e l’applicazione del diritto umanitario ed internazionale e per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese ad un proprio Stato;
  • promuovere la mobilitazione per la campagna per la difesa civile e nonviolenta, con l’obiettivo di far riprendere la discussione della proposta di legge in Parlamento;
  • partecipare alle iniziative (mobilitazioni, manifestazioni) del movimento sindacale previste per il prossimo mese di autunno, con l’obiettivo di legare sempre di più la lotta per il lavoro, l’ambiente, i diritti, la democrazia  con la mobilitazione contro il riarmo e per la pace
  • stimolare percorsi di riconversione industriale dalle produzioni militari a quelle civili, più utili e vantaggiose, collaborando al rafforzamento delle proposte elaborate collettivamente anche nel Laboratorio permanente sulla politica industriale di pace in Italia
  • lanciare in occasione della discussione della legge di bilancio e della presentazione della “Controfinanziaria” una vasta mobilitazione nel paese contro l’aumento delle spese militari, promuovendo dal 20 ottobre al 20 novembre una “carovana contro il riarmo” per svolgere almeno 100 iniziative locali in posti simbolici che rappresentano gli ambiti sociali in cui chiediamo di spendere i soldi per la società e non per le armi: un ospedale, una scuola, una università, un carcere, una fabbrica, un consultorio, un’area protetta, un centro per l’accoglienza dei migranti, una periferia urbana, una stazione ferroviaria, un centro dove si lotta contro il caporalato, eccetera;
  • promuovere un incontro di  tutte le organizzazioni  pacifiste  dopo la Marcia Perugia-Assisi,  per discutere la promozione degli “Stati generali del pacifismo italiano”, occasione per rilanciare la cultura e la pratica della nonviolenza e del lavoro per la pace, appuntamento in cui confrontarsi sull’attuale fase internazionale e sull’agenda della pace e della nonviolenza, sulle rispettive iniziative e ricercare, il più possibile, le strade di un impegno unitario e coordinato per affrontare le tante sfide che abbiamo davanti a noi.

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