
“Segni di pace. Riparare il futuro”: torna il Festival di Mani Tese
A Modena (13 settembre) e a Finale Emilia (26, 27 e 28 settembre; 4, 18 e 19 ottobre), terza edizione del festival di “Mani Tese”, che si interroga sulle grandi questioni del nostro tempo (migrazioni, guerre, diritti, solidarietà, ecc.), quest’anno sul tema: “Segni di pace. Riparare il futuro”. Obiettivo del Festival, spiega Mani Tese in una nota appena giunta in redazione, è sensibilizzare i partecipanti «sul tema della pace a partire dai luoghi che frequentano quotidianamente. L'intento è infatti quello di non relegare i partecipanti al ruolo di meri spettatori degli eventi mondiali ma di stimolare in loro una riflessione attiva su ciò che può essere fatto per superare le disuguaglianze e costruire un futuro basato su una cultura di pace».
Spiega Alessandro Formigoni di Mani Tese: «In questi anni abbiamo assistito a un cambio di clima che sembra spingere costantemente verso situazioni di conflitto, non solo bellico, ma anche sociale, con un aumento delle disuguaglianze e delle tensioni. Il nostro intento con questo festival è continuare a produrre materiale culturale che possa guidarci verso un’epoca migliore», «un festival sulla pace che cerchi, nel suo piccolo, di creare un’azione concreta per permettere una riduzione del danno, proponendo un domani diverso».
Al Festival prenderanno la parola, tra gli altri, Lorena Fornasir, Luca Casarini, Nicoletta Dentico, don Erio Castellucci, Duccio Facchini, Fausto Giannelli, Andrea Borsari, Alessandro Verona, Fausto Stocco, Mediterranea Saving Humans, Elia Strazzella, Laura Solieri, Scuola di Pace Montesole, Se non no allora chi?, Refugees in Libya, BDS Modena, Romagna Tropicale, Pascal Bernhardt, Temple Theatre, Collettivo Final-mente, Laura Paloma Terzo, Manitese Finale Emilia, Storie APS, Loving Amendola, Nuovo Cinema Corso, Le Ragazze del Marocco, Modena Terzo Mondo, Lato B, ecc.
Programma completo sul sito di Mani Tese
Mani Tese - Un impegno di giustizia: Mani Tese è un’Organizzazione non governativa che da oltre sessant’anni - è nata nel 1964 - si batte per la giustizia sociale, economica e ambientale nel mondo. Opera in Africa, Asia e America Latina con progetti di cooperazione internazionale per sviluppare insieme alle comunità locali un’economia autonoma e sostenibile. Promuove la sovranità alimentare e l’agroecologia per rendere la produzione di cibo più equa, giusta e sostenibile; sostiene la giustizia ambientale e il diritto dei popoli a esercitare il controllo sulle proprie risorse naturali; contrasta le diseguaglianze sociali e le schiavitù moderne come il trafficking, il lavoro minorile e lo sfruttamento nelle filiere. In Italia promuove buone pratiche improntate alla solidarietà e sostenibilità, progetti d’inclusione sociale e di contrasto alle povertà educative, iniziative di formazione per i giovani. Educa i cittadini e le cittadine di domani al rispetto degli esseri umani e del pianeta attraverso laboratori di Educazione alla Cittadinanza Globale.
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