
Armi e crisi climatica a braccetto: mobilitazione globale su pace e transizione
La “Settimana di azione globale per la Pace e la Giustizia Climatica” riunisce, dal 15 al 21 settembre, la società civile organizzata di tutto il mondo intorno al tema generale “Smilitarizzare, per una transizione equa!”. «Un appuntamento internazionale che riunisce movimenti pacifisti, reti climatiche, associazioni, giovani e comunità locali. Un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza che pace e clima non sono due lotte separate, ma due dimensioni inscindibili di una stessa sfida. Per il futuro stesso dell’Umanità»: così la Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) presenta l’evento, che rilancia nel nostro Paese.
Crisi climatica e guerra permanente sono due facce della stessa medaglia, questioni calde e strettamente correlate: ridurre la spesa militare, interrompere la folle corsa al riarmo e al rifinanziamento dell’industria bellica, spiega la RiPD, aggrava la crisi ambientale e sottrae risorse a sanità, scuola, servizi e transizione. Al contrario, occorre che i governi spostino fondi pubblici «verso un modello di società capace di affrontare il cambiamento climatico in atto, ormai vera e propria crisi, in modo equo, senza lasciare indietro comunità fragili, territori marginalizzati e lavoratori».
Spiega ancora la RiPD che «la guerra non distrugge solo vite e diritti: consuma risorse, devasta ecosistemi, accelera l’emergenza climatica. Per questo la nostra Rete, insieme a tutti i partner globali della Settimana di azione, sottolinea come la pace sia il presupposto di ogni vera transizione ecologica e come la giustizia climatica non possa esistere senza un vero percorso di disarmo».
La Settimana di mobilitazione lancia globalmente un grande appello ai governi e alle istituzioni internazionali affinché mettano in campo politiche concrete e coraggiose, per costruire un futuro in cui sicurezza fa rima con diritti umani e del pianeta, e non con accumulo di armi.
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