
Mediterranea: quello a Ilaria Salis è una vendetta non un giusto processo
ROMA-ADISTA. «La vicenda di Ilaria Salis non riguarda lo stato di diritto, ma quello di polizia», dichiara in una nota l’ong Mediterranea Saving Humans. «Il regime ungherese, guidato dal razzista per sua ammissione Viktor Orban, ha in questi anni imposto il controllo totale del suo governo sulla magistratura giudicante», prosegue la nota. Pertanto «non esistono le condizioni per un processo giusto in Ungheria, né per i cittadini ungheresi né per nessun altro. In questo quadro va dunque collocata la vicenda di Ilaria Salis, che rischia una condanna pesantissima già annunciata e già decisa contro di lei.
Non si tratta dunque di “immunità”, un istituto politico che comunque noti politici anche di casa nostra non hanno remore di utilizzare quando ad essere sotto processo sono loro o i loro amici, ma invece di impedire la vendetta di uno Stato autoritario, definito sempre da Orban “illiberale”, contro una attivista politica colpita per le sue idee e accusata senza prove e senza la possibilità di difendersi in un giusto processo.
Ci uniamo a tutti coloro che chiedono alla Commissione per gli Affari Giuridici dell’Unione Europea e al parlamento europeo stesso, di impedire che Viktor Orban e i suoi squadristi del terzo millennio, possano imporre l’ennesimo, gravissimo atto criminale contro i diritti umani e la giustizia. Chiediamo che la sete di vendetta con la bava alla bocca che l’autocrate magiaro ha contro Ilaria Salis, non diventi una delle pagine più buie della democrazia in Europa. Ogni persona ha diritto ad un giusto processo e non deve essere vittima di condanne sommarie già scritte e già ostentate».
Foto di Paolo Chiabrando su Unsplash
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